Approvato il testo contenente le linee guida che i ristoratori dovranno osservare alla riapertura
Tavoli distanziati, clienti separati, prenotazione richiesta, menu tecnologico, pagamenti con carta, buffet cancellati. Queste alcune delle linee guida contenute nel documento tecnico (qui la versione integrale) che è stato annunciato in queste ore. Un insieme di regole e norme ai quali i ristoratori dovranno attenersi nella Fase 2. A redigere questa sorta di prontuario sono stati l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e l’Iss (Istituto Superiore di Sanità).
Il testo ha quindi ottenuto l’approvazione del Comitato Tecnico Scientifico che lavora in stretta relazione con il Governo in merito alla situazione attuale di emergenza da pandemia. Le regole stabilite entreranno in vigore con l’apertura dei vari locali. A Milano ciò dovrebbe avvenire il 1 giugno come previsto dal Dpcm del Governo. Nel capoluogo lombardo risulta difficile anticipare al 18 maggio la riapertura degli esercizi pubblici, come invece avverrà in altre zone d’Italia dove il numero di contagi è più basso.
Le linee guida prevedono tavoli ad almeno due metri l’uno dall’altro, mentre la distanza tra i clienti non sarà inferiore ai 4 metri quadri
Venendo quindi alle nuove norme, le novità sono abbastanza in line con quelli che ci si aspettava. Innanzitutto, il layout deve prevedere un distanziamento dei tavoli non inferiore ai 2 metri. Una misura ritenuta essenziale per evitare il contagio attraverso la trasmissione di droplets (le oramai famose goccioline che fuoriescono dalla bocca quando parliamo). I due metri, inoltre, sono ritenuti la giusta distanza anche per evitare una possibile diffusione indiretta del Coronavirus tramite, per esempio, la posateria o la lavastoviglie.
Senza barriere divisori, clienti separati tra loro di almeno 4 metri quadri
In ogni caso, si legge sempre nel documento tecnico, il ristorante deve stabilire un limite massimo di capienza predeterminato. Ciò, dunque, prevede uno spazio non inferiore ai 4 metri quadrati per ciascun cliente. Una direttiva che può essere rivista, ma solo nel caso in cui il gestore si sia munito di barriere divisorie, come quelle ad esempio in plexiglass di cui si è molto parlato in questi giorni.
Il documento, per agevolare tutto, consiglia poi di inserire l’obbligo di prenotazione, così come sono stati eliminati i servizi di buffet o similari.
Menu digitale, pagamenti cashless, prodotti igienizzati sparsi in più zone del locale
Capitolo menu. Qui si propende per un utilizzo tecnologico tramite app o siti. E non solo, il testo approvato dal Comitato scientifico ha giudicato favorevolmente anche l’uso di lavagne o fogli monouso recanti il menu stesso. La modalità di pagamento vivamente consigliata è cashless, così come i ristoratori sono invitati a implementare barriere divisorie alla cassa. Altra richiesta precisa: spargere in vari punti della location prodotti igienizzanti per clienti e personale del ristorante.
Mascherina obbligatoria per il cliente che si alza dal tavolo, così come per i dipendenti del locale (cucina, sala e cassa)
L’uso della mascherina dovrà essere imposto a tutta la clientela per le attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo. Con questo s’intende che tale precauzione dovrà essere osservata nel caso, per esempio, dell’utilizzo di servizi igienici o nel momento di pagare prima di uscire dal locale.
Diverse le norme relative al personale del ristorante. In cucina obbligatoria la mascherina chirurgica e guanti in nitrile. Idem per chi lavora in sala e alla cassa. Per quanto poi concerne i servizi igienici del locale, il documento richiede attività di igienizzazione costanti durante l’arco della giornata.