Da Caravaggio a Magritte, si moltiplicano le mostre immersive. Spettacoli ad altissima definizione che portano dentro le opere e la vita di uomini straordinari, come Caravaggio con Oltre la tela. L’intervista alla curatrice Rossella Vodret
Essere Caravaggio. La mostra immersiva in corso al Museo della Permanente (dal 6 ottobre al 27 gennaio 2019) Caravaggio. Oltre la tela non solo offre l’opportunità spettacolare di entrare letteralmente dentro l’opera del genio lombardo e in alcuni suoi capolavori nascosti. Permette di scoprire gli aspetti più inediti della vicenda umana del Merisi.
Attraverso una narrazione di tipo cinematografica, lo spettatore riesce ad avere un contatto quasi fisico con l’ambiente in cui ha vissuto l’artista, i luoghi che frequentava, le amicizie, la vita sregolata. Un sofisticato sistema di multi-proiezione a grandi dimensioni su pareti ricostruisce, nella loro integrità architettonica, le opere così come inizialmente concepite da Caravaggio e mette a fuoco la personalità dell’artista.
Dentro Caravaggio
L’esposizione al Museo della Permanente, presentata da MondoMostreSkira con la consulenza scientifica di Rossella Vodret e il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, arriva a pochi mesi di distanza dalla mostra Dentro Caravaggio. Si pone come racconto complementare dell’esibizione tenutasi a Palazzo Reale vista da oltre quattrocentomila visitatori. Mette a fuoco la personalità dell’Uomo Caravaggio e rende possibile la vista di opere altrimenti inaccessibili al pubblico. Opere fondamentali come i quadri della Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi, così come opere del Louvre, estremamente fragili come la scandalosa Morte della Vergine, o il dipinto del Gabinetto Alchemico del casino Ludovisi o la gigantesca tela con la Decollazione del Battista conservata nella cattedrale della Valletta a Malta.
Oltre la tela, la curatrice
L’esposizione immersiva si rivolge in particolar modo alle nuove generazioni, con l’obiettivo di avvicinare anche i giovani digital alla storia dell’arte. E ai suoi meravigliosi capolavori, dietro cui si celano le vite e le esperienze artistiche di uomini straordinari. Milanodabere.it ne ha parlato con Rossella Vodret, curatrice della mostra Dentro Caravaggio e oggi dell’esibizione alla Permanente Caravaggio. Oltre la tela.
Rossella Vodret, l’ntervista
Come è impostata l’esposizione alla Permanente rispetto alla grande mostra tenutasi a Palazzo Reale?
“La mostra si collega a quella fatta esattamente un anno fa a Palazzo Reale. Ma in quella alla Permanente non ci sono i quadri. Ma le immagini straordinarie e in altissima definizione di alcune opere del Merisi che rendono l’esposizione estremamente coinvolgente. Si rivolge a un pubblico diverso, soprattutto ai giovani che apprendono sempre più attraverso tecnologie sofisticate. Speriamo così di avvicinarli in generale all’arte. Sono due le direttrici che ci hanno guidato in questo nuovo progetto. La prima riguarda la messa a fuoco dell’Uomo Caravaggio, della sua personalità così inquieta e tormentata. Un uomo che ha avuto una vita difficile, a cominciare dalla sua infanzia trascorsa a Milano. L’altra riguarda la presentazione di opere mai viste in esposizione nei musei o in altri luoghi deputati, perché inamovibili. Ho sviluppato il racconto dell’esposizione che dalle otto ore iniziali è stato sintetizzato in 40 minuti”.
Quale percorso cronologico segue la mostra?
“Inizia con il Merisi bambino che vive a Milano durante la peste di San Carlo. Un periodo terribile, segnato dalla perdita del padre e contemporaneamente del nonno a causa del contagio. Proprio questo trauma potrebbe essere alla base del suo carattere aggressivo. Il viaggio prosegue poi con la fuga da Milano, per avere commesso un omicidio. E l’arrivo a Roma dove vive in assoluta povertà e incontra il suo mecenate, il Cardinal del Monte. Seguono le vicende delle risse, gli arresti ripetuti, i soggiorni in carcere, le prostitute con cui si accompagnava, gli amici, le osterie, il linguaggio colorito al limite del turpiloquio. E poi ancora la fuga a Malta dove entra nell’Ordine dei cavalieri, per poi esserne espulso a causa di un omicidio. Quindi ancora la fuga, il ritorno a Napoli. Infine la morte avvenuta a soli 39 anni in assoluta povertà e abbandono”.
Le opere nascoste
Quali sono le opere nascoste che si possono scoprire grazie alla tecnologia sofisticata dell’esposizione?
“Tra le opere perdute ad esempio è mostrato il Ritratto di Fillide Melandroni, giunta a Berlino per via di diverse vicende collezionistiche e infine distrutta dalla furia della Seconda guerra mondiale. C’è l’unica pittura murale a noi pervenuta che Caravaggio realizzò per il Cardinal Del Monte e il suo Gabinetto alchemico, una piccola e misteriosa stanza situata nella sua residenza fuori Porta Pinciana”.
A Milano si moltiplicano le mostre immersive. A cosa si deve il loro successo?
“Al fatto che si rivolgono al grande pubblico. Un pubblico giovane abituato alle nuove tecnologie e che apprende da questi strumenti. Le mostre multimediali e immersive sono un formidabile strumento di diffusione della storia dell’arte e dei grandi pittori. Accanto alle mostre più tradizionali rivolte a un pubblico più classico, oggi ci sono esperienze immersive dedicate a un pubblico nuovo che va assolutamente intercettato. Milano poi in questo momento è capitale culturale d’Italia. Tutto ciò che c’è di interessante arriva e passa proprio per Milano”.
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