La finestra ultimamente è diventata quel punto di contatto tra interno ed esterno. Costituisce, durante la quarantena più che mai, un’estensione della nostra vista, un’amplificazione vitale della prospettiva. Riflettiamo sulla sua importanza e chiediamoci cosa ci permette di vedere tra realtà e fantasia
La vera finestra dalla modernità si potrebbe dire essere il computer, la scatola dei desideri che in un attimo cambia sempre il paesaggio che si ha di fronte. Un varco infinito, una realtà in movimento digitale. Io oggi vi vorrei parlare della finestra in senso proprio come metafora di evasione, quella delle nostre case, quella che conferisce importanza all’intimità e ampiezza all’esteriorità. Da sempre uno scorcio personale sul mondo.
La finestra, un po’ come la porta, vive la dialettica aperto e chiuso e si presta a molte interpretazioni. In questo momento di quarantena, quando è chiusa ci separa allusivamente dal pericolo esterno, ma quando è aperta, la finestra ci permette di fantasticare, ci regala in parte quella sensazione di libertà che per il momento appare limitata e risulta fondamentale.
Cosa vorresti vedere
Chi vede il mare, chi la campagna, chi la città. Tutti cogliamo qualcosa che va oltre la nostra individualità e lo facciamo spesso da una posizione privilegiata. Da quello spicchio di spazio che rientra nel riquadro rialzato. Nei giorni trascorsi, molti da essa si sono affacciati e hanno cantato insieme per l’Italia. Altri si sono fatti illuminare dalla luce del sole riflessa, altri ancora hanno osservato persone, paesaggi, palazzi di fronte. Alla fine è in qualche modo una fuga e un tentativo di sentirsi meno soli. Lo è in particolare proprio in questo periodo storico di emergenza sanitaria.
Sarebbe bello poi riflettere su cosa vediamo ora dalla nostra finestra e cosa vorremmo vedere. Mi immagino molti con il viso appoggiato nel davanzale, magari con la musica nelle cuffie, a guardare oltre il vetro e ad immaginare una persona, un’attività, un luogo e molto altro. Si sogna ad occhi aperti, ma non nel virtuale. Ed è questo l’eccezionale.
Friedrich dipinge una Donna alla finestra
Per finire questa sorta di fenomenologia della finestra cito il pittore romantico Caspar David Friedrich. L’artista, in uno dei suoi quadri più famosi, Donna alla finestra, evoca proprio quanto appena descritto.
Nell’opera, infatti, viene ritratta una donna sognatrice che si sporge dalla finestra, appunto, e lo fa per vedere oltre. Quasi assorta nella contemplazione, la donna ammira l’esterno, l’ignoto. Nella prospettiva dell’artista volge verso l’infinito e lascia alle spalle il terreno, la finitezza.
L’elemento, infine, che colpisce è un maestoso veliero che si intravede appena. La sensazione è quella di percepire un vento di libertà che arriva da fuori e entra con la finestra aperta. Ma non è forse vero che la libertà arriva da fuori? E allora tu cosa vedi dalla tua finestra? Affacciati.
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