A bordo del treno panoramico lungo la linea di valico del Lötschberg. Una Svizzera da favola
Un treno che si chiama desiderio. È il Trenino verde delle Alpi e il desiderio è quello di salire a bordo per raggiungere, dall’Italia, le Alpi Svizzere. Attraverso la Val di Vetro, seguendo il fiume Diveria, percorrendo il passo del Sempione, sfiorando un dislivello di quasi 500 metri prima di arrivare a Goppenstein, porta d’ingresso alla valle del Lötschen.
E poi la strada verso Kanderste e tutto a nord direzione Frutigen, Spiez con i suoi vigneti, Thun, nel maestoso paesaggio alpino, fino a costeggiare la valle dell’Aare e raggiungere Berna, capitale della Confederazione Elvetica, il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio mondiale UNESCO.
In altre parole: laghi di un azzurro così intenso che di quel colore si vedono solo nei disegni dei bambini e vallate verde smeraldo che si credevano possibili solo nel regno di Oz. Tutto da ammirare comodamente seduti sul RegioExpress climatizzato della linea regionale BLS, il trenino verde dalle carrozze panoramiche. Tutto da toccare con mano, fermata dopo fermata, per poi ripartire, sempre con lo stesso biglietto, anche il giorno dopo. Mettetevi comodi.
D COME DOMODOSSOLA, F COME FANTASTICO
Il viaggio fantastico del Trenino verde del Bernina parte da Domodossola, a circa un paio d’ore di treno da Milano. Tra Domodossola, Briga e Berna, sono mille e una le attività proposte per il tempo libero a ogni fermata.
Si può fare una sosta a Frutigen per raggiungere il Blausee (lago blu), circondato da un parco naturale di 20 ettari. Uno dei laghi alpini più noti e fiabeschi della Svizzera, dello stesso colore degli occhi di una principessa innamorata del suo principe azzurro.
La leggenda, infatti, racconta che l’acqua turchese deve la sua sfumatura al pianto della ragazza per il suo amato, accidentalmente morto tra quelle cascate. Un pianto così sincero e disperato che il lago non ha potuto fare a meno di rubare alla fanciulla il colore dei suoi occhi, che ora si riflettono per sempre.
There it was, right in front of their eyes. Transparent and crystal clear, like a rare jewel: the Blausee. (The tale of the Blausee, Lilly Hess)
Una passeggiata lungo il sentiero, una gita sulla barca con il fondo in vetro, un pranzo a base di pesce nella terrazza del ristorante sono i tre consigli da seguire prima di lasciare il Blausee per una camminata di dieci minuti appena. Direzione Tropenhaus Frutigen, un giardino tropicale con un allevamento ittico, dove l’acqua scorre calda e viene usata per coltivare frutta tropicale o per produrre caviale di storione.
DA THUN A SPIEZ, GITA IN BATTELLO
Da Frutigen si prosegue con il treno verso Thun, la porta di accesso all’Oberland Bernese. L’affascinante città vecchia, il lago, il ponte di legno sull’Aare oppure Mühleplatz, la piazza del mulino dove una volta si macinava la farina, fanno di Thun una tappa perfetta per fermarsi una notte prima di raggiungere Berna.
Si può visitare il castello con il suo museo, ammirare il panorama sulla cima della torre e godersi una gita lungo il lago con i battelli. Magari fino a Spiez, cittadina che sorge proprio sul lago di Thun, conosciuta per i suoi pendii coltivati a vigneto e che producono circa 80mila bottiglie di vino tra cui Riesling, Merlot e Pinot Nero.
DESTINAZIONE BERNA
È la più bella che abbia mai visitato (Johann Wolfgang von Goethe alla sua amica Charlotte von Stein, durante il suo soggiorno a Berna nel 1779).
La capitale della Svizzera è l’ultima tappa del trenino panoramico: un vero gran finale. Il centro storico di Berna, con le sue arcate di sei chilometri tra case in mattoni, vicoli e fontane, colpisce soprattutto per quelle quasi trecento ex cantine di vino che si aprono sul livello della strada, come delle botole che proteggono un nascondiglio segreto. Oggi sono negozi e locali sotterranei.
Una sorta di Narnia, storica e fiabesca allo stesso tempo, la stessa atmosfera che si respira all’interno della prestigiosa Zytglogge, la torre dell’orologio di origine medievale, il monumento più importante della città. Ogni giorno, con estrema precisione – che te lo dico a fare – un cittadino di Berna ha il compito, anzi, il privilegio, di far partire manualmente quel complicatissimo meccanismo retto da 5 pietre di 400 chili in totale, a 19 metri di altezza. Tutto per garantire lo scorrere del tempo e la sua puntualità, tutto sotto giuramento.
Dall’orologio si prosegue a piedi verso Finn, Björk e Ursina, tre abitanti d’eccezione della città: sono mamma, papà e figlia orso che abitano nel parco sull’Aare degli orsi bruni, una sosta eccitante soprattutto per i più piccoli che ancora non sanno della salita da fare a piedi (magari sotto il sole) per raggiungere il giardino delle rose, alle spalle del parco (ne vale veramente la pena, #provatopervoi).
Tra il profumo dei fiori (rose, iris, rododendri), Rosengarten regala una vista da Instagram sulla città, prima di una pausa al ristorante sulla cima della collina.
Un ultimo consiglio. Il biglietto acquistato per il viaggio con il Trenino verde delle Alpi garantisce l’ingresso gratuito in quasi 500 musei della Svizzera. Tra quelli di Berna, gli imperdibili sono almeno tre. Il Zentrum Paul Klee, disegnato da Renzo Piano, che contiene quasi 4000 opere del pittore svizzero. Il Museo Einstein, al Bernisches Historisches Museum, per scoprire la vita e l’opera del fisico, tra esperimenti, lettere e film d’animazione che illustrano le teorie pionieristiche del genio – e le sue love stories. (Lo stesso museo, fino al 17 giugno, ospita una mostra sul 1968, dove poter vivere un divertentissimo momento di vita flower power, tra parrucche e occhiali psichedelici da non poter fare a meno di indossare).
Infine, il Museo della Comunicazione, l’esperienza della vita. Duemila metri quadrati in cui ammirare chip sottopelle o l’auto usata per fare la rapina del secolo, dove si può entrare in una sala di doppiaggio per sostituirsi a 007 e ad altri protagonisti di film leggendari oppure dove svelare i misteri della piovra numerica.
INFORMAZIONI UTILI E SWISS TRAVEL PASS
Il Trenino verde delle Alpi è gestito dalla compagnia ferroviaria BLS; la carta giornaliera costa 59 euro per viaggiare in seconda classe e ha validità sulle tratte del Trenino Verde, sulla linea Spiez-Zweisimme, sui battelli sul lago di Thun e su alcune linee di autobus.
Si può salire sul Trenino Verde anche con lo Swiss Travel Pass delle ferrovie svizzere, il biglietto che consente di utilizzare tutti i treni, i mezzi pubblici, i battelli e quasi tutte le funivie del Paese e di viaggiare a bordo anche di alcune tratte panoramiche. Swiss Travel Pass vale anche sui mezzi pubblici in più di 75 città svizzere, dà diritto al 50% di sconto sui principali impianti di risalita e all’ingresso gratuito in quasi 500 musei.
Per maggiori informazioni: Svizzera.it/Trenino verde delle Alpi