Lui è un milanese dall'aria un po' francese. Un bohémien dal carattere deciso. Il suo nome? Nobile. Figlio di due protagonisti della ristorazione di qualità: il bistellato chef Claudio Sadler, fautore di una cucina slow e gourmet; e Silvano Allambra, ex amministratore del brand Panino Giusto, simbolo dello snack fast ma di classe. Due amanti della buona tavola che, insieme, hanno dato vita a un bistrò de Milan dall'aura luminosa e familiare, vestito di legno naturale. Disposto su due piani, aperto tutto il giorno e tutti i giorni. Con una posizione strategica: a pochi metri dalla fermata Palestro del métro e accanto a Palazzo Castiglioni, splendido esempio di Liberty in città. “Nobile non è un nome di fantasia“, spiega Allambra, “fa piuttosto riferimento alla nobiltà del vino e del cibo“. Che qui sono attori assoluti.
CENA SADLERIANA
– “Mi sono sempre dedicato all'alta cucina e avevo voglia di fare qualcosa che fosse alla portata di tutti“, dice cuoco Claudio, che prosegue nella guida del ristorante Sadler e della trattoria Chic'n Quick sul Naviglio Pavese. “Perché anche le cose semplici sono eccellenti se alla base vi sono la passione e i prodotti migliori“. Ecco dunque spiegata la Nobile filosofia: pietanze d'autore, preparate con ottimi ingredienti, proposte a un prezzo onesto (per una cena si spendono circa 40-45 Euro, calice di vino incluso) e servite in un piacevole contesto. Ovvero, all piano inferiore, nelle salette-salotto impreziosite da soffitti a volte in mattoni, poltroncine in tessuto écru, madie e bottiglie e vista. Mentre nel piatto giungono delizie in viaggio fra originalità e tipicità. Così, si può rimanere al “Nord”, assaporando la superba terrina di foie gras d'oca con mostarda mantovana; il risotto giallo al salto; i cappelletti emiliani in brodo di cappone e Parmigiano Reggiano; e l'ossobuco di vitello alla milanese con puré di patate e funghi. Oppure puntare verso “Sud”, assaggiando i fondenti carciofi stufati ripieni di stracciatella di burrata e gli scialatielli napoletani con ragù di moscardini, finocchietto selvatico e riccioli di ricotta essiccata. E per un abbraccio umbro-cremonese? Cotechino con puré di castagne e lenticchie di Castelluccio alla vaniglia. Finendo in dolcezza con lo sformatino di panettone, sorbetto al mandarino e crema spumosa o con lo zabaione freddo di uova bio, Moscato e biscottini della casa.PRANZO CORTESE
– Se il menu della cena è firmato Sadler e messo a punto da uno staff di fiducia guidato dallo chef Christian Fucciolo, il pranzo si svela nel suo perfetto equilibrio fra leggerezza, gusto e tradizione. Da sperimentare sotto, nella sala ristorante, oppure al pianterreno, nella caffetteria charmant. Scendendo le scale ci si può accomodare e mangiare crema di zucca con amaretto sbriciolato, mandorle e crostini; testaroli di Pontremoli al pesto genovese; farro della Garfagnana con cavolo nero, guanciale tostato e pecorino; e tortino di baccalà mantecato con patate, olive taggiasche e misticanza. Rimanendo al piano terra, invece, l'appetito viene stuzzicato da toast, panini e piattini de luxe (ma non nel prezzo, che va dai 4 ai 7,50 Euro). Da provare? Il “Passator Cortese”, con prosciutto di Langhirano, Fontina, Parmigiano Reggiano e riduzione di aceto balsamico; e il croc (alla bresaola della Valmalenco, al salame di Felino o alla mortadella tagliata al coltello), rivisitazione-destrutturazione del classico croque monsieur. Con gli ingredienti da assemblare al momento. A piacimento.ALTRE SORPRESE
– E al mattino? Si fa colazione al bistrò, con croissant, brioche e il genuino trinomio di pane, burro e marmellata. Mentre al pomeriggio si può sorseggiare il tè, siglato Mariage Frères e accompagnato da torte, dolcetti e biscottini sfornati dal pasticciere di casa. Il locale è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8 a mezzanotte; il sabato e la domenica, dalle 9 a mezzanotte.