3rd

Dicembre

Serena Riglietti

Serena Riglietti è un nome conosciuto dai tanti fan di Harry Potter come illustratrice dei libri che narrano le avventure fantastiche del maghetto più famoso del mondo. Mentre continua il conto alla rovescia per l’uscita dell’ultimo romanzo della serie, Harry Potter e i dono della morte, la sua disegnatrice festeggia questa avventura lunga 10 anni con una mostra alla Casina di Raffaello a Roma e  un volume che raccoglie i disegni dell’artista: Harry Potter e Co. (Skira, Euro 24,00).

Quando hai deciso di diventare illustratrice?
“Frequentavo la scuola d’arte e il mio professore di Animazione mi faceva notare che nei miei disegni c’era una matrice narrativa molto forte. Creavo immagini con ambienti, personaggi invece di concentrarmi di più sul movimento. L’ho ascoltato e aveva ragione.”

Qual è stato il primo libro per l’infanzia che hai illustrato?
“Ho lavorato per due anni nella scolastica e poi il primo incarico me l’ha dato Salani, con La casa per le bambole non si tocca di Beatrice Masini, la traduttrice di Harry Potter.”
 
E infatti il tuo nome è legato proprio alle illustrazioni per le edizioni italiane dei libri di J.K. Rowling sul maghetto Harry Potter. Qual è la copertina che porti nel cuore tra le sette che hai realizzato, e quale la più difficile?
“La copertina dell’Ordine della Fenice ha un significato speciale per me, anche perchè l’ho consegnata il giorno prima che nascesse mio figlio Francesco, come racconto anche in Harry Potter & Co.; invece la copertina più difficile è stata quella del settimo libro, che deve ancora vedere la luce in  Italia.”

Puoi dirci qualche cosa sul tuo lavoro per Harry Potter e i doni della morte?
“Già due anni fa avevo deciso come sarebbe stata, infatti avevo in testa l’idea di dare un saluto per chiudere quest’esperienza lunga 10 anni, che ha legato Harry Potter e me, me alla Salani e che ha interessato tanti lettori. Il colore predominante sarà il bianco e Mariagrazia Mazzitelli (direttore editorialie di Salani, n.d.r. ) dice che questa copertina è commovente e un po’ è vero.”

Credi ci sia un minimo comune denominatore nei tuoi disegni?
“Io non sono contenta di un mio disegno finchè non vedo i miei personaggi recitare. Mi piace raccontare in forma recitata, cerco di dare una forma teatrale ed esuberante ai miei personaggi: finchè non vedo una vena pulsante di vita in loro, non posso dirmi soddisfatta.”

Qual è stato il tuo libro per l’infanzia preferito?  E quel è invece quello che vorresti disegnare?
“Mi ha molto appassionato Peter Pan, l’ho illustrato recentemente ed è stata l’occasione per leggerlo in profondità. Invece di tanti luoghi comuni vi ho trovato un racconto profondissimo. E poi l’ho disegnato sul modello di mio figlio Francesco! Un libro che mi accompagna fin dall’infanzie è Pippi Calzelunghe. L’ho letto a 7 anni ed è stato il mio primo  compendio filosofia.”

Dal testo che hai scritto nel volume emerge una certa tua dimestichezza con il web …
“In questi giorni mi capita di pensare a come facessi a lavorare solo 10 anni fa senza internet. Per il mio primo libro dovevo andare dal tabaccaio, fare le fotocopie dei disegni e spedirle all’editore in busta, aspettare la risposta… Oggi è tutto molto più veloce: scannerizzo, invio online e dopo pochi secondi ho già una risposta. Questa velocità in altri casi non è per forza positiva, ma nel mio caso sì.”

Una curiosità: cosa pensi della traduzione italiana dei romanzi di Harry Potter?
“Non so cosa rispondere perchè… io non leggo Harry Potter. Quando uscivano i nuovi volumi, chiedevo a Spagnol (Presidente della casa editrice Salani, n.d.r.) quale fosse secondo lui il senso del libro e mi bastava. Invece per la copertina dell’ultimo, è stato Spagnol a chiedermi che senso volessi dare alla copertina. L’Harry Potter del romanzo è uno, l’Harry Potter dei disegni mi appartiene… penso proprio che mi mancherà.”

Che effetto ti fa vedere questo volume, Harry Potter & Co., che raccoglie i tuoi lavori?
“Intanto sono onorata di aver lavorato con la casa editrice Skira, che fa cose molto belle e di prestigio. Quando sono venuta a Milano per lavorare con loro mi sono divertita molto! E poi sono molto fiera, perchè questo è il primo libro di cui sono anche autrice. Insomma, mi sembra il modo migliore per concludere la mia esperienza di illustratrice di Harry  Potter.”

Comments are closed.