Facciamo un po’ di chiarezza. Ecco una breve guida che illustra tutti i tipi di mascherine, oggetto tanto desiderato quanto introvabile, in alcuni casi. Quali indossare, quali differenze
Le restrizioni per il Coronavirus sono allentate ma in molte regioni è obbligatorio per legge indossare la mascherina. Questo strumento protettivo è fortemente consigliato, nonché utilissimo, in realtà, per tutti i cittadini, ovunque, al fine di limitare il più possibile la diffusione del contagio del virus. Per proteggere noi stessi, dunque, ma per proteggere anche gli altri. Quale usare per coprirsi il volto? Che differenza c’è fra tutti i tipi di mascherine presenti sul mercato? Quelle fai da te sono efficaci?
Tipi di mascherine: le chirurgiche, quelle “di ordinaria amministrazione”
Evitano il passaggio di fluidi in ingresso e in uscita. Sono efficaci per proteggere gli altri, per non diffondere, dunque, i fluidi di chi li indossa. Per questo sono dette “mascherine altruiste“. L’Istituto Superiore di Sanità da subito si è raccomandato di farle indossare a pazienti positivi o a casi sospetti, tuttavia sono obbligatorie in molti casi, quindi devono essere indossate – correttamente – anche da chi non ha sintomi ma potrebbe essere un potenziale asintomatico. Il principale utilizzo è quello di proteggere dunque dagli agenti infettivi. In determinate circostanze, di proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati. Secondo la norma “Può essere efficace nel ridurre l’emissione di agenti infettivi da naso e dalla bocca di un portatore asintomatico o di un paziente con sintomi clinici“. Sono quelle che le Regioni stanno distribuendo ai cittadini e di cui si consiglia una modalità usa e getta (la validità, si legge, è di una settimana circa).
Mascherine FFP1, FFP2, FFP3
Tra i tipi di mascherine esistono poi le cosiddette semimaschere facciali, dove FFP sta per filtering face piece. L’Unione Europea le divide in tre categorie, dalla meno protettiva a quella più protettiva. Progettate per impedire di contaminare il sistema respiratorio, già a disposizione in ambienti lavorativi particolari, come l’industria chimica. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia in particolare le FFP2; le FFP3 da usare nella stanza di un paziente positivo. In generale, queste semimaschere facciali riducono la diffusione di agenti infettivi verso naso e bocca di chi le indossa, ma non impediscono, o impediscono meno, di uscire.
Sono con o senza valvole. Quest’ultimo tipo ha un’elevata protezione e difende sia chi le indossa, sia gli altri. I tipi di mascherine con le valvole “migliorano la respirazione”, la loro protezione è quasi totale ma dalla valvola esce il respiro. Facilitano l’espulsione di aria senza alcun filtro. Proteggono parzialmente se stessi ma non gli altri, sono usate da chi è positivo o da chi può contagiare.
FFP1, FFP2, FFP3 non indica il modello o la marca, dunque sono tipi di mascherine che, esteticamente, possono trovarsi in versioni diverse. I codici che li accompagnano indicano se queste possono essere riutilizzabili o meno. Lettera R, riutilizzabile; sigla Nr, non riutilizzabile. È importante che riportino la conformità europea.
Tipi di mascherine Fai da te
Sono di stoffa o di altri materiali, spesso scomode, se pur “creative” nei colori. Non hanno una funzione sanitaria efficace ma sono, in qualche modo, una sorta di protezione. In altre parole: è bene, in questo periodo, indossare sempre la mascherina. Se non se ne hanno a disposizione, una mascherina fai da te è sempre meglio di niente. La stoffa deve essere robusta e resistente: con la mascherina indossata, ad esempio, non si deve essere in grado di spegnere un fiammifero. Devono essere lavate regolarmente.
Come indossare la mascherina: qui il video con le informazioni utili.