Andrea e Matteo Bocelli a Sanremo 2019, padre e figlio insieme superospiti del Festival. Bocelli senior: “Mio figlio? Ne ha ancora di strada da fare…”
Matteo Bocelli ha un chiodo per la testa, quello di inseguire i passi del padre Andrea. Andrea Bocelli, invece, il chiodo ce l’ha addosso ed è la giacca con cui ha cominciato la sua fortunata carriera proprio qui a Sanremo, qualche anno fa. Ospiti della prima puntata del Festival, Matteo e Andrea Bocelli hanno duettato insieme ma prima si sono scambiati la giacca. Quel chiodo degli inizi Andrea l’ha passato al figlio (che ha talento, ok, ma quello sguardo? Ne vogliamo parlare?). Una sorta di buon auspicio, un tenerissimo gesto che il tenore più famoso al mondo ha fatto nei confronti del figlio (alto un metro e novanta, 21 anni), in mondovisione.
“È sempre stato un genitore molto attento e vicino ai figli – dichiara Matteo. Continua: “Si è sempre preoccupato di darci dei valori, lo ringrazio per questo. Al tempo stesso, però, è stato un genitore anche molto esigente, soprattutto per lo studio”.
“C’è stato un anno – controbatte Andrea – in cui Matteo a scuola prendeva una nota dopo l’altra. Allora gli ho tolto tutto, il telefono, la playstation, qualunque cosa. Non ha più preso una nota. Più che una punizione lo definirei una sorta di insegnamento…”.
Scopri QUI il nostro canale dedicato alla Musica
Emozioni a parte, c’è qualche cantante in gara che vi piace qui a Sanremo?
Risponde Bocelli junior: Ultimo, mi piace molto sia la musica sia il testo della sua canzone, arriva al cuore delle persone. Spero ci sia l’occasione di conoscerlo.
Andrea, qui sei in veste di padre, ma sei stato figlio anche tu…
Mio padre mi ha insegnato molte cose a cui mi sono ispirato. Solitamente un ragazzo comincia a parlare con il padre dai dieci anni in poi, più o meno, è un’età in cui si comincia a parlare di cose importanti.
Un bel giorno tuo figlio Matteo arriva e ti dice che vuole cantare.
Ne ha ancora di strada da fare, l’avrei preferito immaginarlo pilota di Formula Uno… Gli ho detto che dipende tutto da lui soltanto e non da me, nelle scelte importanti della vita siamo da soli. L’importante è arrivare al cuore della gente. Il cognome, certo, ti fa partire da un trampolino più alto ma poi è la gente a decidere se sei credibile.
Oggi Matteo è uno studente 21enne del Conservatorio, ma c’è stato un tempo in cui anche tu hai avuto l’età di Matteo.
Il mondo nel frattempo è andato avanti in meglio. Ai miei tempi si moriva di freddo la sera a letto, le macchine, in estate, erano senza aria condizionata e così per mille altre cose. Una giornata di allora vissuta oggi sarebbe terribile ma il mondo è pieno di uomini di buona volontà, di buone azioni è pieno il mondo.
Scopri le altre interviste da Sanremo:
Il Volo a Sanremo 2019: siamo nazionalpopolari e non è una vergogna
Arisa: a Sanremo vi presento la nuova Rosalba
Cristicchi: con Sanremo 2019 mi metto a nudo
Achille Lauro: a Sanremo non mi sento affatto fuori luogo
Negrita a Sanremo con I ragazzi stanno bene
Motta a Sanremo: Dov’è l’Italia? Non ne ho idea