Una città in fermento e proiettata al futuro. Con nuovi musei e quartieri di tendenza, ristoranti e architetture avveniristiche. Lisbona destinazione ideale per un weekend tra arte e movida
Lisbona affascina come nessun’altra capitale europea. È una delle poche a sfociare nell’Atlantico, per cui è sinonimo di ricettività e di comunicazione con il mondo. Affascina per il suo ruolo attivo in ambito contemporaneo, per la capacità di sapersi aprire al cambiamento, senza però perdere l’appeal che da sempre la caratterizza e che ne fa una “Santa Monica circondata da 800 anni di arte“.
Riscoprire la città
Basta andare in Praça do Comércio (chiamata anche Terreiro do Paço), uno dei luoghi simbolo di Lisbona, per sentire l’abbraccio di secoli di storia della città. È una delle piazze più grandi d’Europa, aperta sul fiume Tago. Appena oltrepassato l’Arco trionfale di Rua Augusta, si può prendere l’ascensore al miraduro, la terrazza belvedere situata in cima all’Arco. Da qui, lo sguardo afferra in un solo colpo tutta la città, dal Castello di Sao Jorge e l’Alfama all’iconico Ponte 25 Aprile, che ricorda il Golden Gate, e il Ponte Vasco da Gama, disegnato da Calatrava, da Belem all’Atlantico.
Lisbona è a dimensione d’uomo, si esplora a piedi. Rua Augusta è la via pedonale dello shopping; unisce Praça do Comércio al Rossio, l’altra grande piazza dei lisboeti. È lastricata di sanpietrini secondo lo stile mar largo, tipica pavimentazione a onde e a motivi marinari che si trova anche nel lungomare di Rio de Janeiro. Tra i palazzi in stile pombalino, si trova il MuDe, il Museo del design e della moda. Attualmente in via di ampliamento, occupa l’ex sede del Banco National Ultramarino e custodisce una delle più importanti collezioni con pietre miliari del design e della moda del XX secolo.
Lisbona tra passato e futuro
Dalla piazza da Figueira, il tram 25 in dieci minuti porta nel quartiere storico di Belem. È la Lisbona monumentale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, simbolo dell’epoca delle Scoperte e della grande epopea marittima lusitana. Tra il Monastero dos Jeronimos, la Torre di Belém e il Monumento alle scoperte, si trova il Centro Culturale di Belém (CCB), edificio emblema della modernità di Lisbona e della sua vocazione a capitale internazionale dell’arte e della cultura. Disegnato da Vittorio Gregotti, dal 2007 ospita la Collezione Berardo, una delle esposizioni permanenti più acclamate al mondo, con opere di Warhol, Picasso, Dalì, Magritte, Duchamp, Miró, Pollock e tanti altri artisti del XX secolo. Ed è la principale sede della biennale Experimenta Design. Vale sempre una sosta l’antica Confeitaria de Belém, a pochi passi dal CCB, per gustare i suoi proverbiali pasteis, i migliori di tutto il Portogallo. È un piacere sedere ai tavoli tra pareti decorate con azulejo originali del 1800.
La rinascita del Tejo
Sul fiume Tejo di Belem, da dove nel 1600 partivano gli esploratori portoghesi alla conquista del Nuovo Mondo, si affaccia un nuovo simbolo della nuova Lisbona, il Maat. Inaugurato nel 2016, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia si distingue per le linee architettoniche, un’onda in piastre di ceramica bianca che si affaccia sull’acqua. Comprende gli edifici della ex-centrale termoelettrica Tejo, testimonianza del passato con le facciate in mattoni rossi oggi trasformato nel Museo de Electricitade, e la nuova struttura avveniristica, la Kunsthalle. È stata progettata dall’archistar inglese Amanda Levete come luogo aperto alla città, da vivere in tutta la sua interezza, a partire dagli spazi interni al tetto. Il fitto calendario di eventi ed esposizioni fa vivere il nuovo polo culturale tutto l’anno. È tra le sedi di Arco Lisboa, l’art week portoghese, estensione della madrilena Arco, che si svolge nei capannoni della Cordoaria Nacional, a pochi metri dal nuovo edificio del Maat.
Con una passeggiata a piedi di venti minuti, si arriva in uno dei nuovi distretti della creatività lisboeta, LX Factory, nel quartiere di Alcântara. Incastonato sotto la campata del Ponte 25 de Abril, occupa i capannoni della ex-Companhia de Fiação e Tecidos Lisbonense, una delle fabbriche manifatturiere più importanti del paese. Riqualificato, da qualche anno giovani designer, grafici, creativi hanno aperto qui i loro loft e gallerie d’arte, case editrici, librerie, locali, teatri di posa. Nello stesso quartiere si trova anche il Museu do Oriente, ricavato sui cinque piani di un edificio degli anni ’40, ex-fabbrica di stoccaggio di baccalà. Espone una straordinaria collezione di reperti artistici da Cina, Giappone, Malesia, Macau, testimonianza del passato da conquistadores portoghese in Asia.
Nei nuovi quartieri della creatività tra arte e gusto
A Lisbona l’arte si respira ovunque, anche nei nuovi hotel, ristoranti, concept store. Se fino a poco tempo fa per trovare il top nell’arredo bisognava andare nel Santos Design District, l’area tra i Docas de Alcantara e la Baixa con la massima concentrazione di atelier di interiors, gallerie d’arte e boutique, oggi è Principe Real il centro dei nuovi fermenti creativi. Il quartiere, che si trova a nord del Bairro Alto, è stato per secoli un’enclave dell’aristocrazia, poi gravemente decaduto. Negli ultimi anni, ossigenata da investimenti pubblici e istituzioni private, l’area con i suoi palazzi e le case settecentesche dai tipici color pastello sta riprendendo vita. Negli spazi commerciali e industriali fino a ieri in disuso hanno aperto negozi e atelier di moda e design, gallerie d’arte e locali.
Si concentrano lungo l’arteria principale Rua da Escola Politécnica e Rua Dom Pedro V soprattutto dove, fra i pionieri della zona, l’eclettica artista e creatrice di moda d’avanguardia Lidija Kolovrat ha aperto la sua boutique. La stilista d’origini croate, da 20 anni in Portogallo, ha aperto il suo primo flagship store Kolovrat 79 in un ex panificio. Da gustare immersi nel verde del vicino Giardino Botanico, accanto al Museo Nazionale di Storia Naturale, lo street food gourmet della Cevicheria, pescheria-ristorante dello starchef brasiliano Kiko Martins.
Il cuore antico di Lisbona
Per ritrovare la Lisbona più autentica, basta prendere il mitico tram 28 che dalla piazza da Figueira si arrampica tra le strade in salita fino all’Alfama, il quartiere medievale che ancora oggi conserva le case popolari con le facciate piastrellate di azulejo. Una sosta al miradouro Nossa Senhora do Monte, il punto più alto e panoramico della città, permette di abbracciare tutta la città, dal castello alla cattedrale, l’Alfama, la baixa, il Tejo fino ai ponti 25 Aprile, che ricorda il Golden Gate di San Francisco e Vasco da Gama di Calatrava. Per gustare la tipica cucina casalinga in una tasca, piccole osterie portoghesi a conduzione familiare, ci si può fermare alla Tasca do Jaime dove con pochi euro si assaggiano in gran quantità pintxo alle olive, polipo alla brace, un calice del famoso vinho verde.