Nella seconda città di Francia, tra tesori vecchi e nuovi e sapori eterni
Una città da due volti. Da un lato, la Vieux-Lyon e il Quartiere antico, costruito sui due colli che dall’alto dominano il panorama. Dall’altro, la Città Nuova, che si estende sulla Penisola stretta dal corso del Rodano e della Soana, disegnata da archistar del calibro di Santiago Calatrava e Norman Foster. Il tutto condito dai sapori della cucina, tra le migliori di Francia e del mondo, da gustare nei templi della tradizione, come le cinque brasserie del famoso chef Paul Bocuse (tre stelle Michelin dal 1965) e nelle tipiche bouchons. Capitale gastronomica, ma anche della regione di Rhône-Alpes, patria del cinema e seconda città di Francia per numero di abitanti, Lione è una città straordinariamente dinamica ed eterogenea, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Che oggi è ancor più vicina grazie ai nuovi collegamenti easyJet.
SETA E TRABOULES – Duemila anni di storia hanno disegnato le vie della città. Divisa tra la Colline de Fourviere, il quartiere antico, sede del Parco archeologico e della Basilica de Notre Dame de Fourviére, costruita a partire dal XII secolo e più volte rimaneggiata; e la Vecchia Lione rinascimentale, la Vieux-Lyon, il Quartier Renaissance ai piedi della collina, dove perdersi seguendo l’itinerario delle traboules, gli stretti passaggi (in totale 230), che collegano le tortuose stradine in pavé nei quartieri di Saint Paul e Saint Jean, alla Colline de la Croix Rousse, la Collina dei Tessitori o Quartiere della seta, dove tra il XIV e il XIX secolo si concentrava la lavorazione del pregiato tessuto che ha reso la città famosa in tutto il mondo. E alla Presqu’île, fra place des Terreaux e il quartiere d’Ainay, passando per place Bellecour. Scorciatoie che sono servite anche ai Canuts, gli operai della seta, durante la grande rivolta del 1831 e durante la Resistenza, nella seconda guerra mondiale. La loro storia è ben illustrata nella Maison des Canuts e dall’Association Soierie Vivante. Mentre le origini del cinema rivivono nell’Institut et Musée Lumière, intitolato ai fratelli a cui si deve l’invenzione della cinematografia nel 1895.
LA CITTÀ NUOVA – Ai piedi della Colline de la Croix Rousse, la Penisola è forgiata dalle nuove architetture della Città moderna, la Presqu’île, con i suoi caffè, i ristoranti tradizionali, le eleganti boutique, i grandi magazzini, le grandi banche e i principali centri culturali. L’impronta contemporanea l’ha data Tony Garnier, al quale è dedicato il Musée Urbain. È stato poi Renzo Piano l’artefice, tra il 1992 e il 2006, della Cité Internationale, con il Centre de Congrès e il suo anfiteatro da 3mila posti, il Musée d’Art Contemporain (MAC), il centro commerciale, l’area residenziale, il cinema multisala e il casinò. Il progetto della stazione del TGV dell’aeroporto Saint Exupéry – un gigantesco uccello d’acciaio e vetro sul punto di spiccare il volo – si deve invece al monumentale estro di Santiago Calatrava. E poi ci sono i locali notturni per uscire la sera. Concerti e musica dal vivo a La Marquise, ricavato in un battello sul Rodano all’altezza del Pont de la Guillotière. Poco distante, Le Sirius è un altro battello che propone musica dal vivo: molto frequentato, ha musica di vario genere, da ascoltare in un ambiente divertente e informale. Le First, (13-14, place jules ferry, gare des Brotteaux) è invece una discoteca vera e propria, con selezione all’ingresso e ben frequentata.
RENDEZ-VOUS GOLOSI – A definire Lione Capitale gastronomica è stato, nel 1935, niente meno che Curnonsky, noto critico enogastronomico francese. E gli indizi ci sono tutti. Buongustai ed esperti di cucina non possono perdersi un giro per le bancarelle de Les Halles de Lyon-Paul Bocuse (tutti i giorni dalle 7 alle 19, domenica dalle 7 alle 13, chiuso il lunedì), mercato al coperto che riunisce una sesssantina di negozianti, rinomato per la vendita di specialità ed eccellenze enogastronomiche della regione. Prima di diventare uno dei francesi più famosi del mondo, Bocuse è sempre venuto a fare la spesa qui dove ancor oggi, si trovano i suoi fornitori preferiti: Mère Richard, la formaggiaia, Maréchal, la pescheria Pupier, la salumeria Colette Sibilia e la Maison Gast. Ma chiamarlo mercato è davvero riduttivo: si tratta di un concentrato di boutique di lusso dei sapori. Un trionfo di ostriche, foi gras, dolciumi, formaggi di ogni genere, forma e grandezza. Prelibatezze da acquistare o degustare direttamente nei bouchons del mercato. A consacrare Lione a capitale gastronomica non è solo la firma di Bocuse: ci sono gli altri ristoranti stellati della Grand Lyon, da una a tre stelle. A cominciare da La Mére Brazier, il ristorante preso in mano da Mathieu Viannay (due stelle Michelin), un tempo gestito dalla Mère Brazier, appunto, cuoca di tradizione e prima donna chef stellata.
FUORI PORTA – A due passi da Lione, in campagna, due stelle Michelin sono state assegnate anche a Guy Lassausaie, a capo del ristorante di famiglia. Cucina e piatti del territorio sono serviti nell’Ostellerie du Vieux Pérouges hotel e ristorante dall’atmosfera d’antan situato nel cuore villaggio medievale di Pérouges, a poco più di mezzora dalla città, il luogo perfetto per un’immersione nella storia.
- DA SAPERE
- CON CHI VOLARE
- easyJet collega Milano-Malpensa a Lione quattro volte alla settimana a partire da 19,99 Euro a tratta, tasse incluse. Sette voli settimanali partono inoltre da Roma-Ciampino (da 21,99 Euro a tratta, tasse incluse); tre voli da Olbia (solo in estate, da 24,99 Euro) e quattro da Venezia-Marco Polo (da 18,99 Euro).
- DOVE MANGIARE
- Brasserie Francotte
- Le Plato
- Chabert et Fils
- DOVE DORMIRE
- Hotel Sofitel
- Hotel des Celéstins
- Hotel La Tour Rose
- PER INFORMAZIONI
- Rhône-Alpes Tourisme
- Lyon Tourisme & Congrès
- Ente per lo sviluppo del Turismo Francese