Nasce l’ufficio Arte negli spazi pubblici: le linee di indirizzo approvate dalla Giunta promuovono la street art, vogliono censire le opere presenti, verificarne lo stato di conservazione e fare attività di valorizzazione
La street art è nata e si è diffusa internazionalmente come linguaggio artistico spontaneo. Diventa una forma espressiva in grado di coinvolgere attivamente la cittadinanza. Dona nuova centralità ai quartieri e alle differenti identità che li abitano. Uno “Strumento importante nel quadro del percorso di valorizzazione del territorio, di sviluppo culturale e sociale della città“. Così Palazzo Marino e la Giunta aprono un dialogo costante con il mondo degli artisti e dei curatori. Coinvolgono anche le aziende partecipate del Comune (ATM, MM e AMSA). Promuovono, dunque, interventi artistici sulle superfici di loro proprietà. Nasce così l’ufficio Arte negli spazi pubblici.
Un processo ragionato. Si comincia nel 2015 con l’iniziativa Muri liberi a disposizione della libera espressione in forma autogestita per la realizzazione di street art. Nel giugno del 2019 si istituisce un tavolo di lavoro costituito da operatori del mondo della street art milanese. A loro un incarico pro bono per individuare gli strumenti adeguati a valorizzare gli interventi e facilitarne la realizzazione.
Anno 2020. Nasce, nell’ambito della Direzione Cultura, l’Ufficio “Arte negli spazi pubblici”, con competenze di presidio delle procedure connesse alle opere d’arte di nuova realizzazione all’interno degli spazi pubblici.
Il nuovo ufficio
In particolare, l’Ufficio avrà il compito di censire le opere già presenti sul territorio. Verificarne lo stato di conservazione. Comunicarle e valorizzarle. Promuovere la realizzazione di interventi coordinati di street art. Tra le altre cose, ancora, favorire il coinvolgimento dei cittadini attraverso la condivisione dei progetti con i Municipi e così via.
L’attività dell’Ufficio Arte negli spazi pubblici è quindi tesa al raggiungimento degli obiettivi previsti dal documento “Milano 2020. Strategie di Adattamento”. Questo considera il nuovo uso e gestione dello spazio pubblico all’aperto come un elemento fondamentale di risposta alla situazione attuale di contenimento post-lockdown. E poi ancora anche agli scopi del piano per la Milano 2030, che esprime la volontà di trasformare le infrastrutture di connessione della città. Quindi anche il patrimonio abitativo. Il tutto in elementi di ricucitura urbana, culturale e sociale.
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