14th

Gennaio

Colesterolo: perché è così importante tenerlo sotto controllo

Colesterolo: cosa si intende quando si parla di “grasso buono” e “grasso cattivo”, quali sono i fattori che influenzalo i livelli di colesterolo (tra questi nutrizione, obesità e fumo) e perché è così importante tenerlo regolarmente sotto controllo

Il colesterolo è una sostanza grassa necessaria al corretto funzionamento dell’organismo. In altre parole, un grasso necessario della vita. Con questo termine si intende infatti uno dei principali costituenti delle membrane delle cellule e con la sua funzione partecipa alla sintesi della vitamina D e di altre sostanze. Ancora, contribuisce alla rigidità e all’integrità delle membrane cellulari, ne stabilizza la struttura e viene principalmente prodotto dal nostro corpo (una parte può essere invece introdotta nell’organismo dalla dieta). Un elemento vitale, insomma, ma che, se presente in eccesso, può essere molto dannoso.

Il colesterolo alto infatti aumenta la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari come infarti e ictus. Ecco perché è così importante tenerlo sotto controllo. Questa sostanza vitale può assumere due aspetti: si parla infatti di colesterolo “buono” e di quello “cattivo”.

Vediamo quindi di fare chiarezza: ecco di cosa si tratta e qual è la differenza tra colesterolo HDL e LDL, ovvero i due tipi di colesterolo: con il primo, LDL, si intende il grasso riconosciuto come cattivo; con il secondo, detto HDL, invece, il grasso definito buono.

Colesterolo e trigliceridi

Colesterolo e trigliceridi (questi ultimi una fonte preziosa di energia per il nostro corpo) sono lipidi, ovvero sostanze grasse, dalla funzione vitale e la cui produzione avviene naturalmente dal nostro organismo. C’è poi l’alimentazione. Una dieta ricca di alimenti di origine animale, con un contenuto elevato di grassi saturi (carne, burro, salumi, latticini derivati da latte intero, salumi, formaggi e uova), cibi ricchi di acidi grassi trans (come margarina, cracker, biscotti e patatine fritte), carboidrati (pasta, pane, zucchero) e alcol, può contribuire all’aumento dei livelli di questi grassi.

Nell’organismo, poiché insolubili in acqua, colesterolo e trigliceridi circolano sotto forma di complessi detti lipoproteine. Il loro ruolo? Intervengono nei meccanismi di assorbimento e di trasporto dei grassi alimentari da – e verso i tessuti periferici dell’organismo. Non solo: questi complessi intervengono attivamente anche nel trasporto di composti tossici (come alcune tossine prodotte dai batteri) dalle aree di infezione. Le lipoproteine che trasportano colesterolo nei vari distretti del corpo sono a bassa densità (LDL). Le lipoproteine invece coinvolte nella rimozione del colesterolo in eccesso sono invece ad alta densità, quindi HDL.

La differenza tra LDL e HDL

Con colesterolo cattivo si fa riferimento a quello riconosciuto come LDL, che è presente nel corpo per la maggior parte. Se presente in eccesso, però, ecco che contribuisce alla formazione di accumuli di grasso nei vasi. Ne causa l’indurimento e il restringimento, condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare proprio le malattie cardiovascolari. Il colesterolo alto è dunque un eccesso che si registra nel momento in cui la somma totale dei livello di colesterolo (LDL, cattivo, + HDL, buono) supera i valori ottimali standard di 200 mg/dl.

Il grasso buono è invece il colesterolo HDL, che agisce per liberare i vasi. Con la sua funzione, elimina quindi circa un terzo/un quarto di quello LDL presente. In altre parole ci protegge, quindi, proprio dalle malattie come infarto e ictus.

Nutrizione, obesità, fumo e tutti gli altri fattori

Sono numerosi i fattori che influenzano i livelli di colesterolo. Tra questi la nutrizione, il sovrappeso e l’obesità, la sedentarietà e il fumo. A questi si aggiungono il diabete e l’età e il sesso. Su questi ultimi due non è possibile intervenire. Sui primi citati, invece, sì. Si interviene dunque attraverso una correzione delle abitudini alimentari e dello stile di vita. Smettendo di fumare (o riducendo il numero di sigarette), facendo attività fisica quotidianamente, adottando una corretta e continua abitudine alimentare.

Per quanto riguarda la nutrizione, è opportuno quindi precisare che una dieta ricca di alimenti contenenti acidi grassi saturi come carni grasse, prodotti a base di latte intero e oli tropicali contribuisce all’aumento dei livelli di colesterolo LDL. Gli acidi grassi trans (in alcune margarine usate nei dolci), contribuiscono ad aumentare i livelli di colesterolo LDL mentre riducono quelli del colesterolo buono. Fanno bene, invece, frutta e verdura, con il loro elevato apporto di vitamine e minerali, sostanze antiossidanti ad azione protettiva e fibre, unitamente a uno scarso potere calorico. Anche gli oli vegetali (come l’olio extravergine di oliva per esempio) competono con il colesterolo per l’assorbimento intestinale e, inoltre, riducono i grassi saturi presenti nella dieta.

Non solo una dieta sana…

…anche l’attività fisica, infatti, può essere d’aiuto (circa 30 minuti, svolta tutti i giorni). Questa riduce infatti il colesterolo LDL e aumenta i livelli di colesterolo HDL. Non ultimo, aiuta a perdere peso. L’attività fisica, svolta fin da piccoli, insieme a una corretta alimentazione, è una buona abitudine da rispettare perché decisamente di grande aiuto. E, ovviamente, si tratta di un buon consiglio che chiunque dovrebbe seguire.

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