Ambra Angiolini, eclettica e con un passato da conduttrice televisiva, un passaggio nel mondo della musica che ha raggiunto addirittura il pubblico latino-americano, sostenitrice dell’amore omosessuale e presentatrice radiofonica, oggi è un’attrice di cinema d’autore e una madre di famiglia ed è anche stata madrina della 64^ Mostra del cinema di Venezia. A quindici anni fu una vera scoperta consacrata con il Telegatto come personaggio rivelazione dell’anno.
Blob le dedicò un cartone animato, alcune case editrici pubblicarono libri dedicati al suo personaggio, il suo primo album “T’appartengo” vendette solo in Italia 370.000 copie e inizio’ anche un tour oltreoceano in Sud America con la versione spagnola del disco. Nel 1995 partecipò al Festivalbar con la canzone “L’ascensore”, recito’ nel film tv Favola diretto da Fabrizio De Angelis, seguito di 6 milioni di telespettatori. Animatrice di Generazione X, trasmissione che affrontava i problemi dell’adolescenza, affiancò Baudo nella conduzione del DopoFestival di Sanremo. Ha lavorato con Gerry Scotti, Mike Bongiorno, Enrico Ghezzi e Tatti Sanguineti.
Poi si allontano’ dalla tv e inizio’ l’era radiofonica, con RadioDue e poi con il teatro, iniziando a ricevere ottime critiche dal 2000, con l’interpretazione nella commedia “Menecmi” di Plauto, diretto da Nicasio Anselmo. E’ seguita la fiction, anche in questo caso con ottimi successi. Nel 2003, in occasione del Gay Pride, ha presentato il “Pride Concert” in piazza Bocca della Verità a Roma, con il bacio finale con l’attrice Jane Alexander. Nella vita privata ha avuto due figli da Francesco Renga, nel 2006 ha debuttato al cinema con saturno contro di Ozpetek, dove interpretava il ruolo di una tossicodipendente, vittima di piccole nevrosi che le impedivano di affrontare serenamente la vita, premiato con il Nastro d’Argento e il David di Donatello come miglior attrice non protagonista, oltre che con il Ciak d’Oro e il Globo d’Oro come attrice rivelazione dell’anno.
Nel 2007 ha lavorato con Cristina Comencini, nel 2009 con Stefania Sandrelli, nel 2010 con Paolo Genovese, e con Ficarra e Picone, poi con Michele Placido, Carlo Vanzina e ancora con Ozpetek per la serie Le fate ignoranti, sempre contraddistinta dalla sua capacità di interpretare i ruoli piu’ disparati. In una lunga intervista a Sette, in cui ha ripercorso la sua carriera, ha raccontato di aver sofferto per tanti anni di bulimia fino a 27 anni, quando è nata la prima figlia Jolanda. Nel libro “InFame” dice : “La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa.
Un giorno in aeroporto vedo una rivista con la mia faccia. Titolo: ‘Ambra scoppia di successo’, e ‘scoppia”’ era tra virgolette. Poi vado in autogrill e la signora delle pulizie mi dice: ‘Ma va, mica sei grassa’. Ho capito che gli effetti di questa situazione erano sotto gli occhi di tutti”. “Non c’è una cura immediata, uguale per tutti: è un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi, la malattia diventa te e non te la levi più di dosso”, ha spiegato Ambra, ricordando che la sua famiglia non l’ha mai lasciata sola: “Mia madre mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa poi è stato importante sentire che non c’era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi”. La sua guarigione è passata anche dalla nascita di sua figlia. La fine della relazione con Renga ha segnato, invece, il suo percorso artistico che l’ha portata a fare l’attrice, mostrandosi per quello che è.
Di Annachiara De Rubeis
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