“La tradizione non è qualcosa che si riceve in eredità, ma qualcosa che si costruisce ogni giorno” (Gae Aulenti).
Fin dagli inizi Gae Aulenti si dichiara “interessata a progettare le differenze, piuttosto che l’omogeneità”. Dallo zeitgeist degli anni ’50 (lo “spirito del tempo” come diremmo oggi) Gae Aulenti assorbe il concetto di progettazione dell’ambiente abitato inteso nella sua interezza.
Si lascia prima affascinare dal mondo della grafica e della scenografia, per concentrarsi poi nei suoi settori d’elezione: design, architettura d’interni, restauro e progettazione di spazi pubblici. Si può affermare che nella declinazione razionale degli interni “postmodern” Gae Aulenti abbia lasciato il suo segno più incisivo.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, annunciando una retrospettiva in programma per il 2024, affermava: “Gae Aulenti è stata una figura peculiare nel panorama culturale italiano: un talento creativo espressosi in contesti e linguaggi diversi (dal furniture design alla scenografia, dall’architettura alla progettazione degli interni) i cui segni sono ancora oggi evidenti e generativi. La sua curiosità e la sua intelligenza creativa hanno aperto nuove prospettive alla cultura del progetto. Triennale intende realizzare una grande retrospettiva che restituisca al pubblico la complessità della sua figura.”
Nina Artioli, Direttrice dell’Archivio Gae Aulenti, aggiunge: “L’Archivio Gae Aulenti ha, in questi anni, lavorato con l’obiettivo di raccogliere le preziose testimonianze di una carriera ricca e poliedrica. La vera ricerca su Gae non è ancora iniziata. E a proposito della retrospettiva voluta dalla Triennale, afferma: “Segnerà un punto di partenza offrendo l’opportunità di mettere ordine in ciò che è stato fatto finora: una base per sviluppare punti di vista e aprire spunti di studio.”
Gae Aulenti ha lasciato un’impronta imprescindibile anche nel panorama del design internazionale, progettando oggetti che vengono identificati oggi come icone contemporanee. Alcuni di essi fanno parte della collezione permanente del Museo del Design Italiano di Triennale Milano come la poltrona Sgarsul, realizzata nel 1962 per Poltronova, la lampada Pipistrello, ideata nel 1965 per Martinelli Luce, e Tavolo con Ruote, pensato nel 1980 per FontanaArte.
di Paolo Brambilla