Roberto Rasia dal Polo è il fashion coach della trasmissione Modeland in onda su All Music, e voce radiofonica di Radio 24. Genovese di nascita e milanese di adozione, Roberto torna al suo primo amore: il teatro. Lo incontriamo durante le prove di “Ti prego, seducimi!”, che debutta al Teatro delle Erbe dal 27 al 29 marzo.
Roberto, da quale spunto partirebbe per parlarci di questo spettacolo?
Dal momento in cui l’ho pensato e progettato per la prima volta. Era un giorno di febbraio 2006, esattamente un anno fa. Ero in casa da solo. Ho acceso la tv per sentire il telegiornale e ho sentito la notizia di un padre che da 2 mesi seviziava la figlia. Disgustato, cambiai canale e mi sintonizzai sulla CNN, che elencava i morti in Iraq. Mi distrasse una telefonata: era un’amica depressa perché l’uomo che l’amava la frequentava solo per motivi sessuali. Tagliai corto.
Mi fermai un attimo. Spensi la tv, nauseato e in silenzio mi chiesi dove stessimo andando. Dove fosse finita la poesia. Ecco, mi uscirono dalla bocca queste due parole: “Manca qualcosa”.
Che cosa è “Ti prego, seducimi!”?
“E’un omaggio spassionato alla poesia e prosa d’amore di tutti i tempi, accompagnate dal vivo dal pianoforte del Duo Maclé e dalle danze di Selene Manzoni, nasce dalla riflessione maturata quel giorno di un anno fa. Sentii il forte bisogno di uno spettacolo buonista, ricco di emozioni positive, per cercare di urlare la mia voglia d’amore. Intorno a questo nucleo, poi, ho scritto uno spettacolo di un’ora e 20 minuti, tutto dedicato all’amore, alla passione e soprattutto alla seduzione. Artisti di grandissimo livello come il Duo Maclé, Selene Manzoni, Silvia Biscotto e la bravissima pittrice Sarah Van Hoe hanno creduto in questo progetto e per questo motivo ne sono orgoglioso”!
Si può ancora parlare d’amore a Teatro sopra le righe?
“Perché no? Il teatro è quel luogo magico in cui, se l’attore fa finta di aprire una porta che non c’è, gli spettatori sono naturalmente portati a crederci e a vedere quella porta. Quindi, il teatro mi è sembrato il luogo giusto, oltre che il mio preferito, in cui parlare dell’amore che vorrei in questo mondo. Mi piacerebbe che alla fine dello spettacolo si sviluppasse un dibattito in teatro con gli spettatori”.
In Televisione, come lo avrebbe proposto?
“Beh, questa è una bella provocazione! Avrei preso il mio autore televisivo Andrea Quartarone e avrei scritto con lui uno show di colori, luci, soubrette, imitatatori e balletti. Il solito show all’italiana? No, perché al suo interno avrei inserito alcune caratteristiche proprie dei grandi show degli anni ’70 e ’80, per intenderci quelli condotti da quel gran signore di Corrado, oppure da Walter Chiari, Gino Bramieri e tanti altri. E’ quello il modello di tv che mi piace. E non è impossibile”.
Lei fuoriesce anche dal tubo catodico. Cosa si dovrebbe fare per tornare ad una televisione che coniughi qualità ed intelligenza?
“Come accennavo adesso, bisognerebbe rivedersi alcuni vhs di 20 anni fa. Ogni volta che seguo un vecchio show mi rendo conto di quante idee di qualità ci fossero allora e di quante possiamo averne ancora oggi, senza bisogno di invitare assessori e soubrette che si tirino i capelli. Si dice nel nostro ambiente che chi urla fa scolti. E’ vero. La mia domanda è: perché per 40 anni in tv non ha mai urlato nessuno e gli ascolti assoluti erano superiori ad oggi? Anche la pubblicità vendeva bene, quindi erano tutti contenti. Per carità, i gusti del pubblico cambiano, è vero, però quando a Sanremo io vedo John Travolta intervistato dalla Cabello, la quale, invece di chiedere ad un mito del cinema come Travolta tutte le cose che noi vorremmo chiedergli, gli fa massaggiare i piedi, beh…mi sento male!”
Internet esplode e YouTube è diventato il piccolo schermo fai da te degli utenti. Cosa ne pensa e cosa prevede per il futuro?
“L’anno scorso ho avuto la grande fortuna di essere scelto da Marina Garzoni per condurre il talk show Moda e Tecnologia, sponsorizzato da Ibm. Sul palco presentai il professor Nicholas Negroponte, direttore di un dipartimento al MIT di Boston, meglio conosciuto come il futurologo. Questo signore 25 anni fa disse che in 20 anni saremmo stati tutti collegati in rete, scambiandoci informazioni continue. Lo disse 20 anni fa, quando non c’erano ancora i cellulari, per non parlare dei pc. Beh, Negroponte è straordinario. Ha presentato il celebre pc da 100 dollari, con il quale vuole portare la tecnologia in Africa. Sono d’accordo con lui quando dice che il futuro della tecnologia si baserà sulla velocità da una parte e sulla facilità d’accesso dall’altra. Non c’è niente che ci fa arrabbiare di più del nostro computer che si pianta o di un tv-fonino che necessita di un libretto-istruzioni alto 4 cm. per essere usato”.
Quale impronta ha dato al suo sito per lanciarsi nel web?
Devo dire, un po’ orgoglioso, che sono stato uno dei primi! Nel senso che il primo layout del mio sito è nato addirittura nell’agosto del 2000, quando ancora non tutti avevano un indirizzo e-mail, per capirci. Fui, però, fortunato, perché il mio caro amico Cristiano Lugarà voleva aprire una società di web-design e mi propose di farmi il sito quasi gratis, pur di imparare. Feci da cavia e il risultato fu sbalorditivo! Centinaia di accessi in pochi giorn! Otto mesi fa ho lanciato una sorta di blog, un elzeviro che ho chiamato l’eRasia, giocando sul mio cognome. Ogni 7 giorni scrivo un articolo sul mio sito. Oggi abbiamo sfondato quota 18.000 visitatori e ne sono estremamente felice”.