10th

Agosto

Vicenza e l’altra faccia del “Veneto segreto”

Non è un peccato rinunciare alla stessa spiaggia, allo stesso mare, per riscoprire un pezzetto d’Italia. Arrivare a Vicenza in questi giorni significa entrare in sordina in un’altra piccola meraviglia del “Veneto segreto”. Nella città domina l’architettura di Andrea Palladio (1508-1580), con le strutture legate al mondo classico. Perciò, si consiglia di prenotare la visita guidata Palladio per mano (www.palladio2008.info) con diverse tappe: dal sorprendente Teatro Olimpico agli esterni di Palazzo Chiericati, dai sotterranei di Palazzo Thiene fino a una piacevole passeggiata nel centro storico tra la Cattedrale e i sontuosi palazzi.

VICENZA, MEMORIA E GUSTO – Un percorso gastronomico può raccontare la memoria della comunità vicentina. Vale la pena recarsi a Caldogno per visitare l’omonima villa del Palladio e sostare alla trattoria del Molin Vecio, ricavata all’interno di un mulino del XVI secolo. “La cucina è un pretesto sano per tornare a fare i conti con la nostra memoria – ci spiega Sergio Boschetto – Utilizziamo prodotti del territorio perché vogliamo che il gusto sia legato alle nostre radici”. Nel Menu palladiano (30 euro, inclusa acqua di risorgiva aromatizzata ) le spezie ci riconducono alla cucina rinascimentale. Fanno venire davvero l’acquolina in bocca il saor de truttelle (trota nana in agrodolce); i ravioli alla “fioretta” di Mastro Martino; la limonia e la tagliatura di manzo con pastinache (carota bianca); e la bussola del Fasolo, frutta del brolo e ricotta dell’Agno con cannella.

ECO-ORIENTED – Per chi vuole pernottare in centro città, suggeriamo Palladio Hotel, il cui interior design evoca molto le atmosfere delle strutture scandinave. “Abbiamo concepito questo hotel pensando ad armoniosi accostamenti fra arredi di lusso e oggetti creati tramite il riciclaggio di materiale industriale”, ci racconta il designer Valter Balbo.

FUORI PORTA – A 30 chilometri da Vicenza, in località Villa di Molvena, sorge l’ottocentesca Villa Conte Mastai Ferretti, appartenuta al cugino del Pontefice Pio IX e adesso ristorante-albergo. Tra le camere più apprezzate c’è sicuramente quella detta “del conte” con una magnifica vista sul territorio vicentino. Il romantico ristorante è membro dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo. “Ho iniziato a fare questo lavoro con mio padre 25 anni fa  – sottolinea il gestore Vanni Botto – Per me è essenziale valorizzare la tradizione e perciò il piatto del Buon Ricordo è il baccalà”. Nonostante ciò, i sapori locali strizzano l’occhio ai profumi orientali, avvalendosi dell’uso della salsa di soia o del wasabi. Particolmente invitanti gli gnocchetti di patate di Rotzo con ragù di coniglio, pancetta, pinoli e crema di rucola; la millefoglie di tonno scottato con vedure grigliate; e il baccalà con verdurine di stagione in “carta fatta” (innovazione introdotta dallo chef vicentino Carlo Cracco).

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