Si è conclusa ieri a Borno, nel cuore della Valcamonica, la terza edizione del Festival della Preistoria Archeo Week. Il tema di chiusura “Il suono della terra, dalla terra al suono” ha chiamato all’appello una delle band più interessanti del panorama folk di questo momento: i Terrasonora.
VOCE ‘E NOTTE – Gennaro Esposito e compagni hanno regalato al pubblico un concerto emozionante dove, attraverso la tradizione musicale di Napoli e della sua periferia, è stato attuato il riscatto di un territorio e delle sue molteplici contraddizioni. I Terrasonora sono tornati in Lombardia con una nuova voce, Giovanna Faraldo, che con il suo timbro vocale passionale ha aperto nuove visioni al canzoniere del gruppo.
IL FOLK ALLA RADICE – Il pubblico si è goduto una scaletta che ha flirtato con il passato remoto delle villanelle e il futuro di brani inediti, da Sott e ‘Ncoppa a Core e Tamburo, con la presa di coscienza che esistono ancora percorsi per riappropriarsi delle proprie radici sotto l’ombrello della modernità. Senza rimpianti e senza le solite nostalgie della Napoli raggiante, quella che partorì astri come la Nuova Compagnia di Canto Popolare o gli Zezi, i Terrasonora hanno dimostrato per l’ennesima volta che la ricerca musicale ci salverà forse dalla canzonetta neomelodica che sta affossando il sound all’ombra del Vesuvio. Applausi a scena aperta anche per gli altri membri della band: Raffaele Esposito, Fabio Soriano, Antonio Esposito, Francesco Ferrara, Antonello Gajulli e Massimiliano Punzo.