“Un giorno siamo un bistrot francese, il giorno dopo una friggitoria e quello dopo ancora uno street food: vorrei che il cliente si fidasse dandomi carta bianca”. Così lo chef Misha Sukyas racconta il concept del suo nuovissimo e intrigante Spice Bistrò & Bar in Via De Amicis 4.
Un luogo dove vige l’assoluta libertà. Che tradotto significa creatività gastronomica espressa al cubo e senza limiti, ma anche la possibilità di scegliere in ordine sparso e senza costrittive suddivisioni tra le 15 proposte del pranzo e della cena.
Libertà “alla pari”, dunque, in un appuntamento al buio con la cucina d'autore. Dove la regola numero uno è dimenticare la canonica sequenza antipasto-primo-secondo-dessert e abbandonarsi alle suggestioni della carta, scritta rigorosamente a mano, che cambia ogni giorno due volte al dì.
nel coinvolgente Spice world di misha sukyas
“Nel menu c'è sempre un comfort food che ti riporta sul divano di casa come i paccheri con la burrata, quindi un piatto che piace si trova facilmente”, spiega il giovane cuoco di origini armene nato a Montreal. Un tipo tosto, che in cucina si diverte. E che torna sulle scene milanesi dopo l'esperienza dell'Alchimista.
Nel suo coinvolgente spice world in continua evoluzione si scoprono sentori e colori che assorbono istanze e influenze da ogni dove, mixando dolce e acido, pulp e soft. “Siamo in costante metamorfosi – racconta Misha – vivere così significa reinventarsi ogni giorno”. Una vera sfida che profuma di emancipazione. “È come essere stati schiavi per tanto tempo e finalmente sentirsi liberi”, commenta.
Due anni di lavoro per questo nuovo progetto stanno già portando risultati e consensi. In pieno spice mood, tra divanetti rétro, luci d'atmosfera e porte indonesiane originali, si assaggiano creazioni come la tartare di cavallo e i suoi sfilacci con barbabietola acidulata o la tartare d'asina con salsa verde, passando per il risotto, proposto con barbabietola, yogurt e sesamo o con agnello, menta e paprika.
E quando l'occhio cade sulle mattonelle di inizio secolo che decorano il banco bar, la regola numero due è ordinare un cocktail o un nettare al calice. Ricordandosi che libertà, nel suadente mondo di Spice, significa non avere una carta dei vini, ma ascoltare i racconti di Leonardo Scarlatella, giovane e appassionato volto della sala.