Caffè Pascucci inaugura il suo secondo locale a Milano. Obiettivo puntato sulla moka, un rito da recuperare
In piazza Duca d’Aosta, tra via Pirelli e via Vittor Pisani, apre il secondo locale milanese di Caffè Pascucci (il primo si trova in corso Europa 22). Una posizione strategica e un logo di grande impatto: dalle ampie vetrate del locale compare infatti l’immagine di una moka gigante e trafitta al cuore, che colpisce per la sua grafica insolita, simile a un ex voto.
Una vera devozione nei confronti del rito del buon caffè: “La fretta e la superficialità hanno portato tante persone a dimenticare questo strumento per l’estrazione del caffè, immancabile in ogni casa italiana insieme alla napoletana, a favore delle capsule, che sono più pratiche, ma decisamente inquinanti – afferma Mario Pascucci, titolare della Torrefazione di Monte Cerignone (PU), che continua – Vorremmo aiutare le persone a recuperare il piacere del rito del caffè fatto in casa con cura e attenzione e a ritrovare il tempo di sedersi insieme per condividere il piacere di una tazzina che veramente unisce“.
A colpire, nel locale di piazza Duca d’Aosta, è il Banco Moka: un’isola dedicata alla caffetteria con fornelli elettrici sui quali porre una moka da 3, da consumare da soli o da condividere. L’estrazione si ha in 2 minuti, nel frattempo, l’ambiente si riempie di profumi e di aromi.
Da provare, oltre alla moka, i classici Pascucci, tra cui il Caffè Confuso, con la storica crema alla vaniglia, oppure la specialità del mese di luglio, il Perù Coe della Finca San Pedro El Shimir di Fredy Guevara coltivato a 1800 metri: un aroma fruttato, dolce, piacevole, perfetto per una pausa caffè pomeridiana.
Ancora, il Caffè Pompato: un cold brew coffee, spillato nel bicchiere, cremoso e vellutato, all’apparenza simile a una birra Stout scura.
Il Pascucci Moka di piazza Duca d’Aosta è aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 20.00. Quello che ci vuole prima di partire per un viaggio (si trova esattamente di fronte all’ingresso della Stazione Centrale), oppure appena arrivati in città: ‘na tazzulella ‘e cafè.