24th

Novembre

The Gossip

Il  PalaSharp non è pieno ma carico. Gli SSion, la band di apertura, hanno fatto il suo dovere con attitudine punk dedicata a ritmi club e pseudo nu rave. Il pubblico è ricettivo anche se deve aspettare parecchio (circa 40 minuti) prima di vedere i Gossip sul palco.

CARISMA – I musicisti sono preparati, il ritmo è sostenuto, non troppo articolato ma potente. Tutto passa in secondo piano in confronto a Beth: è lei la regina dello show. Taglio rosso corallo e tubino in spandex che non lascia nulla, delle sue più che generose forme, all’immaginazione. Con il suo grande carisma Beth Ditto conquista il pubblico. Dalle improvvisate lezioni di italiano alle dichiarazioni contro l’omofobia mentre si avvolge nella bandiera simbolo e inneggia a Obama con la sua voce dolce. Spinge il pubblico a tenere il tempo, lo istiga con illusioni maliziose, a cantare: è un concerto rock dopotutto, anche se le canzoni spingono più a ballare persi nel ritmo che a pogare. Il limite è labile.

MUSICA – Il concerto inizia con Dimestore diamond che mette in evidenza la potenza vocale e ritmica della band. In scaletta le canzoni del nuovo Music for Men, compresa la hit Heavy Cross che scatena il pubblico anche se non è l’unica. Men in Love, Pop goes to the World, Love Long Distance, ad ogni nuovo inizio sale un boato. Non mancano i vecchi pezzi come Coal to diamonds, Yr mangled Heart e Listen up. Per il bis Beth sale sul palco cantando dal backstage rivelandosi solo all’ultimo. La sua mise questa volta consiste in una semplice tutina di spandex nera abbianata ad un asciugamano tipo turbante in testa e prodotti da toeletta sotto braccio. Ripropone What’s love got to do with it di Tina Turner mentre si spoglia degli orpelli e si lancia in Standing in the way of control. Beth scende dal palco e solca il pubblico trascinando con se il microfono finchè il cavo non si spezza, la musica prosegue e lei arriva indenne dalla parte opposta della platea. Con un altro microfono intona We are the champions, il PalaSharp non è pieno ma per un momento è come essere allo stadio Wembley.

La band scende dal palco e Beth saluta cordialmente il pubblico che è andato oltre all’aspetto per cogliere e godere di una musica vitale, energica e forte. Non solo poser come ci si potrebbe aspettare da una band che ha suscitato un’attenzione spropositata per una singola canzone, usata in Italia in una pubblicità discutibile.

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