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Settembre

Steve Tosi racconta il successo di Acetone

Abbiamo incontrato Steve Tosi, uno dei talenti che sta dietro il successo di Acetone, label italiana specializzata in funky house house. “L’ultimo periodo è stato per me particolarmente fortunato. Ho avuto a settembre ’24 un numero uno e contemporaneamente un numero due e un numero quattro nella Top 10 Funky House di Beatport”, ci ha detto Steve Tosi.

Come racconteresti questo bel periodo? 

Proprio mentre scrivo, ho un’altra traccia al numero due che spinge per diventare numero uno e sulla quale punto molto, ovvero “Heart Of Glass”. Naturalmente noi in Acetone e Tiktone sappiamo benissimo che risultati come questi sono solo in parte frutto della fortuna. Poi ogni componente del nostro staff è infatti impegnato e spinto a realizzare tracce sempre più performanti, sia a livello artistico che a livello tecnico. Cerchiamo continuamente nuovi suoni, nuovi groove e sopratutto nuove idee, questo anche perché siamo tutti DJ e come tali abbiamo continuamente l’esigenza di proporre nelle nostre serate sempre qualcosa di nuovo e speciale, cerchiamo insomma di provocare nel nostro pubblico sempre l’effetto “Wow”. 

Come fa Acetone riesce ad ottenere risultati così importanti?

Come dicevo, siamo tutti noi impegnati a dare al nostro pubblico sempre qualcosa in più.  Tutti noi, Maurizio Nari, Sandro Puddu, Max Magnani ed io, ti daremo tutti la stessa risposta. Non ci basta produrre tracce carine, siamo motivati a vedere il pubblico in pista che si diverte alla grande, che balla e che per qualche ora si dimentica dei mille problemi che ognuno di noi si porta dentro. Se analizziamo infatti la cosa abbiamo lo stesso approccio mentale di un musicista durante un suo concerto, anche se non imbracciamo una Gibson Les Paul su un palco. Siamo comunque in grado di trasmettere una bella energia che ci viene restituita amplificata dieci volte dal pubblico. Ovviamente la sola intenzione non è sufficiente. Per arrivare a questi livelli e questi risultati è necessario investire continuamente su noi stessi, in strumentazione, ricerca, pubbliche relazioni e tanto, tanto tempo.

Suonerai presto ad Amsterdam durante l’ADE con il vostro Priscilla The Party (il 18/10 al Bulldog Palace)… che succederà durante questa serata? 

Credo sarà molto emozionante, condividerò la stessa console, nella stessa serata con Georgie Porgie, Maurizio Nari, i Cube Guys, Leandro Da Silva e Stefano Pain. Tutto questo in un locale straordinario, frequentato, specie nel periodo dell’ADE, dai più importanti cultori e produttori mondiali dell’House Music. Anche questo è un grande successo Acetone. Il progetto Priscilla nasce infatti da un’idea di Maurizio Nari, ogni cosa dei Party Priscilla è ideata e creata per coinvolgere al massimo tutti i partecipanti, i primi party che abbiamo organizzato qui in Italia sono stati un successo. Siamo riusciti a creare una situazione che in realtà mancava, tutti i format qui da noi puntano tantissimo sulla Dance anni 90, sul latino americano o sulla Trap italiana… Noi invece puntiamo sulla House, commerciale si, ma fino ad un certo punto, molti pezzi disco, house, funky e pop classici ma rivisitati e ri-confezionati con un’energia ed una freschezza adatta al tempo in cui viviamo ora, abbiamo in definitiva un indirizzo artistico ben preciso, e questo ci premia.

Come vedi il panorama musicale funky house nel mondo e in Italia?

La funky house è perennemente in crescita a livello mondiale, sono molti i DJ ed i club che nel resto del pianeta propongono il nostro sound e le nostre produzioni, probabilmente anche perché all’estero certe realtà continuano a prosperare, giovani e meno giovani nei weekend escono a cena o si incontrano nei pub, ad una certa ora poi vanno nelle discoteche, non c’è la confusione come da noi, questo è il posto dove mangi, quello è il posto dove balli, punto! Vai in un locale dove hanno security e personale professionale, dove anche i più giovani si sentono al sicuro e dove tutti lavorano con stipendi e cachet più che dignitosi….

Che musica ascolti in questo periodo e cosa invece non ascolti proprio?

Ascolto di tutto, da sempre. Nel corso della mia gioventù ho avuto il periodo Rock, poi Metal, i grandi cantautori italiani e stranieri, poi il Jazz, ovviamente il Funky, la Disco e l’House. In molti sono convinti che il proprio genere preferito sia una spanna sopra a tutti gli altri, io invece sono fermamente convinto che esistano solo dischi in grado di regalare emozioni ed altri non in grado di farlo.

Avete incluso nel team la giovanissima DJ Michelle… cosa possono fare i più giovani oggi, nella scena musicale attuale?

Lei è il nostro nuovo acquisto. Tutti noi crediamo molto in lei e siamo convinti che possa diventare una vera Star internazionale. DJ Michelle è giovanissima e per questo continuamente affiancata dal suo entourage, ma sta facendo un gran bel lavoro, il suo primo singolo “Genie In A Bottle” mi piace molto. Ho ascoltato anche il suo primo Radioshow che è stato trasmesso da molte importanti stazioni radio mondiali, ha talento, ha gusto… Se avessi avuto io tutte quelle doti quando avevo 14 anni, probabilmente ora sarei in cima al mondo, cosa che auguro tantissimo a lei. Ai DJ giovani come lei vorrei dare qualche buon consiglio, per prima cosa al centro di tutto ci deve essere la MUSICA, poi è chiaro che, in questo mondo dove la comunicazione visiva è il 70% del risultato, dovrete lavorare anche sulla vostra IMMAGINE, cercate poi il vostro STILE, è davvero molto importante. Non dovete crearlo, già lo possedete, dovete solo farlo uscire, con tanto impegno.

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