E’ difficile capitarci per caso, vista la posizione geografica, e solo negli ultimi lustri è diventato una destinazione più ricercata, anche grazie a una serie di eventi, dall’Expo 98 ai Campionati Europei di calcio, che lo hanno rilanciato sulla scena continentale come Paese da scoprire e vivere. La bellezza del Portogallo risiede anche in questo, nello splendido isolamento di cui ha goduto per lungo tempo, relegato in un angolo di Europa che quasi Europa non è. Dove i colori, il paesaggio, la lentezza dei movimenti e le abitudini, ricordano più certi Stati del continente sudamericano. Lisbona, la capitale, in questo senso è un crogiuolo di moderno e antico, di palazzi imponenti che passano agilmente dallo stile manuelino alle ardite geometrie del padre dell’architettura portoghese contemporanea, Alvaro Siza.
ANIME DIVERSE – Una città dove convivono anime diverse, ben distinte a seconda dei quartieri in cui si mette piede. Ci sono quelle delle aree popolari di Alfama e Mouraria e quelle centrali di Baixa e Chiado, la più elegante Lapa o le periferiche Belem e Parco delle Nazioni. Tutte distribuite in un orizzonte ondulato che rende molto vario e divertente un percorso di visita cittadino, magari concedendosi un piacevole viaggio sull’electrico 28, il celebre tram che attraversa buona parte del centro della capitale.
CHE BUONO IL BACALHAU – In mezzo a molte occasioni per un turismo alternativo non mancano curiosità legate all’aspetto gastronomico e alle possibilità che offre Lisbona in chiave gourmet. Come molti sanno il piatto nazionale portoghese è il bacalhau, ovvero il baccalà, che qui si può trovare, così dicono, cucinato in più di trecento modi diversi, uno per ogni giorno dell’anno. Uno dei più famosi resta sicuramente il bacalhau a Bras che unisce in un unico piatto pezzi di baccalà, patate, cipolle e uova strapazzate. Non meno importanti sono poi l’açorda, una ricca zuppa che nella sua versione più sfiziosa (quella di marisco) contiene frutti di mare uniti a pane, aglio, olio e coriandolo, la classica bife (bistecca di manzo) servita con patatine e uova o la salmonete gralhada (triglia grigliata) spesso servita con burro e limone.
GLI INDIRIZZI – Tra i ristoranti da non perdere vale la pena segnalare l’Eleven, dove lavora il cuoco Joachim Koerper. Qui, in un parallelepipedo di acciaio che dal punto più alto del Parco Edoardo VII domina l’intera città, si può sperimentare la cucina raffinata dell’unico ristorante stellato di Lisbona. Ma poi ci sono anche il Terreiro do Paço, nella piazza del Commercio di Lisbona che si affaccia sul fiume Tago, dove Vitor Sobral mette in campo la tradizione e l’utilizzo di prodotti tipici lusitani, e l’intimo e popolare A Morgadinha de Alfama (ovviamente nel cuore di Alfama), dove la cuoca, che serve anche in tavola, propone il pescato del giorno. Per un bicchiere di vino dopo cena invece, l’indirizzo più curioso è quello del Bica-Me, un’enoteca posizionata sul tracciato dell’ascensor da Bica, in una strada che si anima di sera. Si può fare come fanno tutti: ci si siede all’esterno o si sta in piedi in mezzo alla via, per godersi la tiepida brezza che giunge qui dall’oceano.
Gualtiero Spotti
- DA SAPERE
- DOVE MANGIARE
- Ristorante Eleven www.restauranteleven.com
- Ristorante Terreiro do Paço www.terreiropaco.com
- A Morgadinha de Alfama Rua de Regueira, 37
- PER DORMIRE
- Hotel As Janelas Verdes www.heritage.pt
- Hotel Olissippo Oriente www.olissippohotels.com