Al Museo del Novecento Invito 2020, la mostra di arte contemporanea di Loris Cecchini, vincitore del Premio ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana
Invito 2020 è la mostra dedicata al vincitore del Premio ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana Loris Cecchini. Un tentativo, apprezzato e ben riuscito, di conservare e approfondire lo studio delle più recenti sperimentazioni artistiche. Appuntamento dall’8 settembre al 31 gennaio 2021.
Loris Cecchini, milanese, è uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale. Le opere da segnalare sono Waterbones (177) e Aeolian Landforms (Dahkla 137C), del 2020, che entrano ora, dunque, a far parte della collezione del Museo del Novecento. Uno studio sul concetto di organismo. Si evolve di continuo, si auto genera, prende forma attraverso diversi materiali, dalle plastiche ai metalli. Waterbones (177) sono moduli di acciaio inox che possono essere assemblati gli uni con gli altri in molteplici varianti. La materia è solida come una struttura ossea, ma anche fluida come un flusso d’acqua. I soggetti che compaiono nel lavoro di Loris Cecchini includono collages multipli e modelli architettonici dettagliati. Roulotte e case sugli alberi reinventate. Spazi distorti. Superfici prismatiche e trasparenti.
L’artista
Classe 1969, studia a Brera per poi esporre in tutto il mondo. Palais de Tokyo a Parigi, Musée d’Art Moderne et Contemporain di Saint-Étienne Métropole, MoMA PS1 a New York. Shanghai Duolun MoMA di Shanghai, Centro Galego de Arte Contemporánea a Santiago di Compostela, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. E altri ancora. Partecipa a numerose esposizioni internazionali come le Biennali di Venezia, Shanghai, Taiwan a Taipei eccetera. Sono di Loris Cecchini anche le installazioni permanenti presso luoghi come Villa Celle a Pistoia, il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, il Cleveland Clinic’s Arts & Medicine Institute negli Stati Uniti, a Les Terrasses Du Port di Marsiglia. Di recente si aggiunge la facciata della biblioteca Lazzerini di Prato e il The Tata Innovation Center di New York.