Pane e salame. Parole assonanti sia nel suono che nel piatto. Sono l’icona della semplicità e della tradizione. Del sapore che sposa il buonumore. E allora, perché non concedersi una cenetta a base di profumate leccornie affettate? Magari accompagnate da un buon bicchiere di rosso, vivace e corposo. E se il compare formaggio ci rimanesse male? Per par condicio il ghiotto figlio del latte merita ogni ossequio e riverenza. L’importante è che ogni prodotto sia sempre legato a un territorio. Solo allora il mangiare “normale” non diventa mai banale.
ENOTECA LIBERTY – La Posteria De Amicis è un posticino caldo e accogliente dove la vera libertà è quella di poter scegliere tra tanti insaccati e prelibatezze casearie di nicchia. Ecco allora una sfilata rosata: mortadella modenese tartufata, finocchiona, salame di Felino, bresaola, manzo affumicato, lardo, prosciutto crudo, carne salada trentina e speck d’oca. Per continuare con una passerella in bianco: Bra dolce o stagionato, Zola naturale, tomino e crutin tartufato abbinati a confetture, composte di frutta, noci, mostarde, mieli, lampascioni, zucca grigliata sott’olio e funghi di muschio. E da bere? Ottime etichette come Ferrari Perlé, Cuvée Brut di Bellavista, Lugana Ca’ dei Frati, Gewurztraminer dell’Abbazia di Novacella, Sangiovese di Petra o Nero Duca di Salaparuta. Ma attenzione, se non si volesse proprio cenare ma solo stuzzicare, all’ora dell’aperitivo, con soli 7 euro, arrivano al desco ben tre vini (bianco, rosso e rosato) accompagnati da golosi insaccati e formaggi.
ESPRESSAMENTE BUONO – Un poco fuori porta, visto che si trova a san Donato Milanese, e anche un po’ fuori dal coro, l’Osteria dei Vinattieri onora la filosofia del “tipico è meglio”. I salumi vengono affettati al momento direttamente in sala e per questo mantengono inalterati profumi e freschezza: Prosciutto di Parma, di Langhirano e di Pratomagno, Culatello di Zibello, salame di Felino, di Varzi e della Val d’Ongina (all’aglio), salamino al tartufo di Norcia, lardo di Colonnata e di Cinta senese, mortadella al tartufo, bresaola di cervo e di cinghiale e speck d’anatra. Chiaro è che non sono sistematicamente presenti tutti insieme. Dipende dal mercato, ma una buona scelta è sempre disponibile. Compreso il cugino Pata Negra. Non mancano i formaggi, sia a latte pastorizzato che a latte crudo. Qualche assaggio? Il grana Tipico Lodigiano dalla classica crosta nera (stagionato per 18-24 mesi ma proposto anche nella versione giovane sotto forma di raspadüra), i tomini al peperoncino e al tartufo, il Gorgonzola, il pecorino, la Robiola di Roccaverano e i formaggi d’alpeggio. Sapientemente abbinati a sottoli, marmellate di kiwi, cetrioli e cipolle, mostarde e mieli. Ricca anche la carta dei vini, che spazia da nord e sud, suddividendo le proposte a seconda delle caratteristiche dei nettari. Del tipo: vini bianchi fruttati di corpo leggero, vini rosati, vini rossi vivaci, vini rossi di buon corpo e sapidità, e così via. Per indirizzare il cliente a una scelta consapevole.
DELIZIE DALLA BASSA PARMENSE – Se salsamenteria vuol dir salumeria, a Milano il riferimento va dritto dritto a due localini dove degustare il prodotti della zona di Parma: la Salsamenteria Verdiana di via San Pietro all’Orto 9 (tel. 02 798020) e la sorella gemella in Foro Buonaparte 52 (tel. 02 876534). Qui si possono assaggiare leccornie come coppa, prosciutto, pancetta steccata, culatello, gola stagionata, cicciolata pressata, salame di Felino in budello gentile stagionato, strolghino, ciccioli, fiocchetto, Spalla Cotta di San Secondo, mortadella e specialità calde quali zampone, prete e cotechino con lenticchie nonché la succulenta mariola, tra l’altro presidio Slow Food. Per quanto concerne i formaggi si può scegliere fra Parmigiano Reggiano (stagionatura minima di 30 mesi), Gorgonzola, stracchino normale e con le erbe, ricotta fresca e caciotta. Da ingentilire con qualche prodotto artigianale: lardo pesto con aglio, prezzemolo e carote, pomodori secchi sottolio e paté di olive nere e verdi, di pomodorini secchi, di carciofi e di peperoni. Nonché da corredare con pane di montagna e fragranti grissini. Un’attenzione alla tradizione che si ripropone nei vini, serviti in classiche scodelle di ceramica bianca: Bonarda secca e frizzante, Lambrusco, Barbera, Fortana, Gutturnio Superiore, Ortugo, e Malvasia secca e dolce. E per finire, liquorini che parlano dialetto: bargnöl, nusén, sbütón, fragolino, grappa e violetta.
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