“È una vittoria, non bisogna avere paura” – “Mi piacciono le feste e le manifestazioni, essere presenti al Pride è un dovere“. La seconda parte delle vostre risposte (la prima parte qui)
Vi abbiamo chiesto se parteciperete al Pride di Milano il prossimo 29 giugno e quali sono i vostri buoni motivi per andare alla Parata. Ci avete inondato di mail ed è per questo che vi lovviamo tantissimo. Qui la prima parte delle vostre risposte. Qualche riga più sotto invece, quelle di Benedetta, Martina, il ricordo di Danilo e del suo primo Pride, una selezione delle vostre opinioni che più ci hanno colpito. Grazie ❤️
“Il primo Pride non si scorda mai”
“Ricordo ancora il mio primo Pride, lo scorso anno. Non posso non essere sincero: è stato emozionante. Era la prima volta che prendevo parte attivamente a una manifestazione LGBT, nonostante comunque partecipassi ogni tanto alla vita notturna gay. Ma marciare con una bandiera rainbow alla luce del sole è stata tutta un’altra cosa. È stata una vittoria per me, perché per 22 anni ho rinnegato me stesso e finalmente potevo gridare al mondo intero che non avevo più paura di nascondermi. È questo secondo me il vero significato del Pride: partecipare significa non aver paura di ciò che pensano gli altri di te e lottare contro qualsiasi tipo di discriminazione e di violenza“. Danilo, 26, fotografo videomaker.
“Essere presenti è un dovere”
“Andrò al Pride anche quest’anno, ci andrò per tutte le persone omosessuali che continuano a non volerci andare rinnegandolo – poveretti -, ci andrò con i miei amici eterosessuali perché sono la mia famiglia che ogni giorno scelgo e che ogni giorno sceglie me. Che gioisce per la mia gioia e vuole per me serenità e diritti. Ci andrò perché in questi anni difficili per l’Italia essere presenti è un dovere. Ci andrò perché mi piacciono le feste e le manifestazioni: il Gay Pride è entrambe le cose, è un momento potente, ricco, poetico, colorato, vibrante e completamente emozionante“. Benedetta, 34, content editor.
“Una festa esplosiva, per grandi e piccini”
“Perché andarci? Proprio perché è una carnevalata. Una festa esplosiva che può aiutare chiunque, chi non ha ancora fatto coming out, chi ci vede manifestare e fare festa e quindi pensa ‘Ecco, non sono solo’. Ci si diverte insieme e soprattutto ci si sente come una grande famiglia. L’unione fa la forza“. Matteo, 27 anni, architetto.
Martina ha 35 anni e vive a Londra. È nata e cresciuta a Milano e “Sono contenta di tornare nella mia città proprio in questo periodo, così posso partecipare alla manifestazione. E griderò fortissimo: sono eterosessuale (scrivilo questo, eh), ci vuole qualcuno che urli tutta l’accoglienza di una comunità intera, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Ci devono andare le famiglie, i bambini, le nonne, si deve stare vicini perché tutti insieme fa la differenza“. E Serena, 37 anni, avvocato “e mamma. Manifestare per i diritti è un dovere per noi e per il futuro che vogliamo creare, anche per i nostri figli. Per questo motivo andrò al Milano Pride con mia figlia, di 7 anni. Così lo potrà raccontare ai suoi compagni di scuola“. Ci sarete anche voi?
Pride 2019: scriveteci le vostre risposte
Parteciperete alla Parata o agli eventi di Milano Pride Week? Se sì, perché ritenete importante la presenza di tutti al corteo del 29 giugno? Fateci sapere, taggandoci sui nostri Social oppure con una mail all’indirizzo redazione@milanodabere.it. Le vostre risposte, come in questo caso, verranno pubblicate!
Milanodabere.it seguirà Milano Pride Week in sella a una Brinke Bike. Continuate a seguirci…
Scoprite qui:
Perché vado al Gay Pride di Milano. Prima parte
Milano Pride Week: tutte le informazioni utili
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