LA DANZA DEL VENTRE – Milano si riscopre sempre di più amante del ballo. E questo non è soltanto un fatto di salute. È risaputo che ballare fa bene non solo per mantenersi in forma ma anche perché mantiene in allenamento il sistema cardio-vascolare. Forse è anche un fatto di tendenza, soprattutto adesso che dai balli caraibici i gusti del pubblico si sono spostati sulla danza del ventre. La così detta “Raks Sharqi” è un’arte antichissima che affonda le sue radici nei culti religiosi che venivano praticati dalle società matriarcali dell’antica Mesopotamia. C’è chi la sceglie per modellare ventri e fianchi, e chi invece lo fa per respirare l’aria delle terre orientali. Da parte di chi la pratica per mestiere, passione o semplice diletto è stata manifestata l’esigenza di approfondire l’argomento e così il mercato editoriale si è sbizzarrito a far uscire diverse pubblicazioni. Dopo aver fatto una cernita, vi segnaliamo quelle più accreditate, quelle per cui vale la pena recarsi in libreria.
KAIBLINGER-ICKET E SCHUHBAUER – Eppure selezionando alcuni volumi, i più accreditati sull’argomento, è facile intuire che la danza del ventre non è altro che “un movimento che nasce da noi stessi”. Come spiegano le due fondatrici del centro di danza orientale più importante della Germania, Kaiblinger-Icket e L. Schuhbauer nel libro La Danza del Ventre (Edizioni Red, Euro 9,90), è sempre necessaria una correlazione tra condizioni fisiche e condizioni psicologiche. Così in un ballo che ritrova la sua memoria sulle tracce di riti religiosi, per trasformarsi nell’era moderna in una piacevole forma di intrattenimento, può addirittura diventare alla portata di tutti grazie a questo pratico manuale. Un percorso storico ma anche dieci lezioni, spiegate in maniera semplice ed accessibili a tutti, per diventare i protagonisti di questa forma d’arte.
REGINA FERRARI – L’italo-brasiliana Regina Ferrari, laureata in Museologia e insegnante di danza, nel suo volume Danza del Ventre dell’Egitto Faraonico (Edizioni Mediterranee, Euro 19,95), ci porta al di là del Nilo per accostare la danza del ventre all’emisfero egiziano, che sotto la polvere del tempo ha dimenticato il connubio che c’è tra il mondo faraonico e dei papiri con questo tipo di ballo. La Ferrari non usa mezzi termini per trasmettere la sua passione al gentil sesso, che in nove settimane potrebbe ritrovarsi a muoversi con disinvoltura in questo nuovo regno.
MARIA STROVA – Infine, la colombiana Maria Strova, attrice e danzatrice, mette in cerchio cinque elementi primari nel manuale Il linguaggio segreto della danza del ventre (Macro Edizioni, Euro 24,00): i simboli, la sensualità, la maternità e le radici dimenticate. “Con la danza mi sono aperta alla vita – racconta Strova – giacché mi ha dato gli occhi, le orecchie, la bocca per agire nel mondo. È l’esperienza che ogni persona può fare del movimento sensuale della danza del ventre, la vera fonte dei suoi segreti”. Più di duecento pagine possono essere sufficienti per un excursus storico e una guida di orientamento in quel ballo che oggi è più di una tendenza, forse una sottile provocazione che spia attraverso il futuro l’orgoglio di un antico passato.
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