8th

Maggio

Prendere esempio, emulare i migliori per la ripartenza

Stiamo riabbracciando lentamente la normalità come un cuscino vecchio che non si vuole buttare. La riapertura è nuova come la chiusura, produce, per certi versi, la stessa sensazione di smarrimento e di dislocazione. Arrivati a questo punto però non ci si può tirare indietro, nella consapevolezza e nella prudenza bisogna andare avanti. In che modo? Una bella soluzione potrebbe essere quella di prendere esempio da chi sembra aver fatto un lavoro corretto, emulare comportamenti etici, affidarsi agli esperti

L’arte della copiatura è vittima di pregiudizi, di preconcetti, spesso associata al furbo sottrarre indebito. Fin dalla scuola i bambini sono educati al non porgere lo sguardo nei compiti altrui, guai a chi osa rubare le idee. Prese per un attimo le distanze dal paradigma scolastico e dall’oscurantismo applicato agli occhi curiosi, in realtà si può convenire sul fatto che riprodurre certi saperi e comportamenti a volte può essere salvifico. Prendere esempio è importante. Infondo poi imitare non è per forza sinonimo di pigrizia, un copia e incolla tramite il pc, ma anzi un gesto di umiltà volto ad apprendere da chi ha più competenze.

Come avrebbe fatto il mondo senza Dante?

Durante la Fase 2 in corso, dopo la quarantena a causa dell’emergenza Coronavirus, bisognerebbe seguire i consigli degli esperti, dei medici, degli organi di potere. Dove possibile, dialogare, osservare eventuali modelli di rinascita post virus di altri Paesi se vincenti ed efficaci anche per noi. Noi cittadini, invece, possiamo partire dal basso e rifarci a tutti quei buoni esempi di civiltà e responsabilità che vediamo nella quotidianità. Tra operatori sanitari, vicini di casa, cassieri al supermercato, forze dell’ordine e così via.

Oggi copiare comportamenti gloriosi non è necessariamente, sempre, mancare di personalità. Potrebbe significare, anche, edificarla fino in fondo e credere nell’importanza di osservare. Se nessuno avesse avuto il coraggio di ricopiare il poema dantesco, come avrebbero fatto il mondo della cultura senza la Divina Commedia? È corretto pensare che durante i secoli l’opera sia stata trascritta per non essere perduta nel tempo, dal 1300 fino ai nostri giorni. È importante, allora, porsi in una condizione di prossimità, di ascolto nei riguardi di chi dimostra di sapere. Cerchiamo di prendere esempio durante la riapertura da chi sembra vincere la malattia e da chi cerca correttamente di combatterla. Ora possiamo copiare, nessun compito verrà ritirato.

Prendere esempio come Andy Warhol

Nel 1984 Andy Warhol dedica la sua attenzione ad alcune opere più famose del Rinascimento italiano. Tra queste, la Venere di Sandro Botticelli.

Il maestro della Pop Art si è ispirato al dipinto degli Uffizi, la sua citazione è volutamente resa palese. Nonostante la gigantografia del volto e i colori vivaci, si riconoscono subito le sembianze della Venere e forse, essa rimane per noi comunque l’opera di Botticelli.

Con fierezza e ostentazione qui l’arte della riproduzione raggiunge il culmine. Ma non è forse un grande maestro il pittore della Primavera? Facciamo come Andy Warhol, impariamo dai migliori.

 

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