La regista neozelandese del live action Disney Mulan, Niki Caro, ci racconta il duro lavoro che ha preceduto la realizzazione del film. Dopo vent’anni dal cartone torna infatti Mulan, in una nuova versione che fonde crudo realismo con una commovente epicità
Mulan è una donna virago, un’eroina, una guerriera con coraggio, disposta a sacrificare la sua vita per proteggere la sua famiglia e recargli onore. Una donna che combatte gli stereotipi e trionfa, sola tra un mondo, quello bellico, tradizionalmente maschile. Il film, versione in live action della Disney, uscirà in Italia il 26 marzo, un giorno prima rispetto agli USA e gli altri paesi. Noi di Milanodabere.it abbiamo incontrato la regista in persona, Niki Caro.
Non c’è coraggio senza paura e la vittoria più grande si trova nell’essere se stessi. Quasi un déjà-vu, ci fa pensare alla donna moderna, combattiva per far trionfare i propri diritti contro la violenza di una società che ancora oggi, e spesso, si manifesta ancorata in un maschilismo anacronistico. Mulan è moderna, è attuale, è reale.
Mi ricorda tutte quelle donne che, come la stessa regista Niki Caro, combattono per ciò in cui credono e per proteggere ciò che a loro è caro. Donne, guerriere con grazia che possono vincere in quanto tali. Mulan infatti seppur all’inizio sia costretta a travestirsi da uomo per arruolarsi nell’esercito al posto del padre anziano per salvarlo, alla fine si rivela. Ha vinto nel suo essere se stessa, nella sua essenza femminile. Questo è il messaggio.
La figura di Mulan poi, ci spiega la regista, risale non tanto al primo film Disney del 1998, quanto più ad una ballata del 1700. Quest’ultima ne ha fatto un personaggio leggendario e conosciuto da tutti i bambini della Cina. “Volevo onorare sia il film di animazione sia la ballata per creare però qualcosa di reale“. Un viaggio dall’intimo all’epico, dalla devozione alla famiglia, valore intrinseco della cultura cinese, alla vittoria nel campo di battaglia nella sua straordinarietà. Il tema della devozione alla famiglia si canonizza davvero come fondamentale, elemento specifico della cultura cinese – che la regista confessa di aver a fondo studiato – ma anche universale.
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Un lungo lavoro di ricerca, impegno e creatività
Niki Caro poi racconta la ricerca durata anni per trovare l’attrice giusta per l’interpretazione della leggendaria Mulan. “Per trovarla abbiamo girato ogni villaggio della Cina, poi ogni paese del mondo“. Alla fine ecco Yifei Liu, nata per quel ruolo, poliedrica e di grande talento, ha fatto un lavoro fisico, pragmatico, fattuale.
“Abbiamo usato meno cavi possibili nelle scene d’azione“, dichiara Niki Caro, “Preferendo fossero molto ancorate a terra, lasciando spazio alla destrezza del fisico, al corpo umano di una giovane allenata come Yifei, che è capace di eccellere in arti marziali, come cavallerizza, ma anche cantante e attrice. La maggior parte delle scene le ha fatte senza controfigura, naturalmente.”
In merito alle differenze rispetto al cartone del 1998, la regista confessa che in questa nuova versione non sarà presente il piccolo amichetto Mushu poiché il suo obiettivo, da subito, è stato quello di veicolare una storia quanto più credibile possibile.
Infine, nel film live action di Mulan, ritorna il tema della leadership proprio di un altro film di successo di Niki Caro, La ragazza delle Balene. Protagonista una ragazzina maori che diventa leader della sua comunità, richiama a tratti Mulan. “Chiamo Mulan una sorta di La ragazza delle balene sotto steroidi, racconta sempre di cosa crei un grande leader“. Storie al femminile, di coraggio, lealtà e sincerità.