Il vaiolo nel 500 e il Covid-19 nel 2020. Nel mezzo, la peste nera, la spagnola (che in realtà è americana) agli inizi del 1900, l’asiatica, la suina. La nostra storia ha visto decine di epidemie e di pandemie prima della Sars-Cov-2. Quali sono state (e quale differenza tra le due cose)
Sono decine le epidemie e le pandemie causate da virus ignoti e da altri che abbiamo imparato a conoscere e che hanno caratterizzato la storia dell’uomo. Tutti ci ricordiamo l’influenza spagnola, non per averla vissuta (era il 1918) quanto perché ha rappresentato un vero e proprio fatto drammatico dell’ultimo secolo. Abbiamo fatto un rapido percorso all’indietro, per capire cosa c’è stato prima della pandemia determinata dalla Sars-Cov-2. Esatto, pandemia. Cosa significa?
Epidemia, pandemia e i primi casi della storia
Quando si verifica la manifestazione molto frequente, localizzata e limitata nel tempo di una malattia infettiva, allora si tratta di epidemia. Malattia con una trasmissione diffusa del virus. Si verifica quando un malato contagia più di una persona. Così facendo, il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in poco tempo. L’infezione si diffonde in una popolazione localizzata. Quando la malattia si diffonde in più continenti o in vaste aree del mondo allora si tratta di pandemia. Molte pandemie hanno letteralmente cambiato le società in cui sono apparse, cambiando, anche, il corso della loro storia.
La peste ai tempi dell’imperatore Giustiniano è la prima epidemia di cui, probabilmente, si è a conoscenza. L’impero perde 4 milioni di persone, le conseguenze economiche e sociali che anticipano l’arrivo del Medioevo sono drammatiche. Un contagio devastante che spinge il declino del periodo dell’Antichità.
Peste nera e vaiolo
Nel 1300 arriva la peste nera, tra le più grandi pandemie della storia. Cinque secoli dopo si scopre la sua origine animale, quindi la causa nei topi che nel Medioevo vivevano nelle città a stretto contatto con le persone, spostandosi, anche, con esse, come sulle navi da trasporto. L’Europa perde circa 50 milioni di abitanti.
Altrettanto drammaticamente nota nella storia, tra le pandemie, è la vicenda legata al virus da vaiolo. In Europa si espande nel XVIII secolo, uccidendo milioni di persone. Grazie a questa malattia, però, fu scoperto il primo vaccino. Un lavoro lungo nel tempo ma di fondamentale importanza. Negli anni Settanta si dichiara, finalmente, il virus del vaiolo definitivamente estinto. Un capitolo chiuso.
Spagnola e asiatica
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918 quindi, arriva il primo caso di influenza spagnola. Nonostante il nome, fu registrata in America ma chiamata così perché la Spagna era neutrale nella guerra e le informazioni sulla pandemia potevano così circolare liberamente (in altri Paesi contagiati invece si tentava di nascondere i dati sul disastro pandemico). La spagnola, con i movimenti delle truppe, si diffonde con rapidità in tutto il mondo. Collassano i sistemi sanitari al collasso e si contano 50 milioni di morti anche se c’è chi dice che le vittime arrivarono a 100 milioni almeno.
Più recente l’asiatica. Il virus di origine aviaria parte dalla Cina nel 1957 e in meno di un anno si diffonde nel mondo. Un contagio più contenuto a causa degli sviluppi medico-scientifici ma, ciononostante, si registra un milione di vittime. Un nuovo ceppo si sviluppa poi una decina di anni dopo a Hong Kong causando lo stesso tragico numero di morti.
Tra le pandemie più recenti, la suina
Tra le pandemie più recenti, ci ricordiamo tutti lo sviluppo influenzale del 2009, causata dal sottotipo H1N1 del virus dell’influenza A. L’influenza suina, altrimenti detta, che ha causato migliaia di morti e innumerevoli contagi in tutto il pianeta, in particolare in America. È stata la prima pandemia del XXI secolo di cui abbiamo ancora chiara memoria.