Milano città segreta: dall’albergo diurno sotterraneo alle pareti ricoperte di teschi e di ossa, fino ai super postati fenicotteri rosa. La nostra città è piena di bellezze nascoste, tutte da scoprire
Una città da scoprire: vi abbiamo portato in giro per il quartiere arcobaleno e tra case a forma di igloo, a spasso per la Milano città segreta (scopri qui i nostri primi cinque suggerimenti). Non è ancora finita. Ci sono tesori Art Déco sotterranei e protetti dal FAI e pareti pieni di ossa, con ossa vere dappertutto (un po’ di ansia, ok, ma nel complesso è affascinante). E poi ancora eleganti fenicotteri rosa e strani affreschi demoniaci. Siete pronti? Allacciate le cinture. Continua il nostro viaggio tra i luoghi più insoliti della nostra città.
I segreti di via Montenapoleone
Metti una pausa pranzo in un giorno d’autunno, nel solito bar vicino all’ufficio. Metti un incontro casuale, al momento del caffè, con un noto archeologo milanese. La pausa pranzo si trasforma in un’appassionante lezione di storia antica da fare invidia a una puntata qualunque di Alberto Angela. È così che il nostro viaggio nella Milano segreta comincia dal Quadrilatero della Moda.
Se camminate per via Montenapoleone, fermatevi all’altezza del civico 25. In un passaggio stretto c’è una parete sopravvissuta. Scoprirete un vicolo segreto che collega Montenapo con via Bigli: una volta era chiamato Vicolo del lattée, (il vicolo del lattaio), e oggi, qui, si trova un’importante testimonianza della preesistente Chiesa di San Donnino alla Mazza. Attraversate ora il passaggio tra le vie. Troverete un muro romanico con tratti di mattoni a spina di pesce, una porta chiusa e uno zoccolo di grandi conci romani. È quello che resta della chiesa costruita sulle mura di Massimiano, San Donnino alla Mazza, appunto. La Milano segreta si nasconde tra le firme più ambite dai fashion addicted.
L’albergo diurno di Porta Venezia
Un regalo originale per Natale? Potrebbe essere l’iscrizione al FAI, Fondo Ambiente Italiano. Cosa c’entra con Milano città segreta? Esiste una parte di città nascosta e affidata proprio al FAI, da scoprire rispettando un calendario prestabilito. Da visitare con la tessera da far trovare sotto l’albero.
Siamo in piazza Oberdan, Porta Venezia. È qui che, nel sottosuolo, si cela un tesoro Art Déco, l’Albergo Diurno Venezia. Se non l’avete mai visitato, beh, sappiate che vi manca qualcosa. Inaugurato agli inizi degli anni Venti, è un vero capolavoro architettonico sotterraneo (si trova proprio qualche scalino prima di raggiungere il livello della metropolitana), che forniva vari servizi ai cittadini. Qui ci si poteva fare barba e capelli, una doccia, godersi un po’ di meritato riposo. Ma anche telefonare, approfittare del servizio di dattilografia, dell’agenzia viaggi, della lavanderia. Di un bagno di lusso.
Milano, tra i suoi luoghi insoliti, custodisce quindi un capolavoro ricco di marmi e boiserie in stile déco, divanetti, scrittoi, mattonelle e specchi antichi. Oggi ben custodito, mantiene il suo magnifico e decadente splendore segnato dal tempo. Si può ammirare partecipando alle visite periodiche ed è facile incontrare lì dentro, da un momento all’altro, il coniglio bianco di Alice, tanto è fantastico lo scenario.
Ossa ne abbiamo?
Macabra e affascinante allo stesso tempo, la chiesa di San Bernardino alle ossa si trova in pieno centro, in piazza Santo Stefano. Milano e i suoi luoghi insoliti custodisce anche questo: una cappella ossario dedicata a San Bernardino e interamente rivestita di ossa e di crani veri, tutti lì ammassati, un numero infinito, tanto da ricoprirne le pareti per intero. Ossa umane anche sull’altare, lungo l’impianto decorativo, nelle cassette ben esposte in evidenza. Decorazioni realizzate con le ossa. C’è chi dice che siano i resti dei santi e dei martiri o dei cristiani uccisi prima dell’anno Mille. C’è chi pensa, invece, che siano le ossa esumate dal vecchio ospedale lì in zona. Di sicuro Tim Burton non riuscirebbe a fare meglio. L’ingresso è gratuito.
La villa con i fenicotteri rosa
Via dei Cappuccini 3, nel quadrilatero del silenzio, zona Palestro. Villa Invernizzi, residenza privata in stile Art Nouveau, è, a Milano, uno dei luoghi insoliti più fiabeschi. Oltre l’inferriata d’ingresso è possibile spiare gli elegantissimi fenicotteri rosa che oggi abitano la villa della famiglia Invernizzi (gli inventori del formaggino Mio, per la cronaca, beccatevi questa).
Si tratta di una colonia di esemplari di cui il Cavalier Invernizzi s’innamorò negli anni Settanta, così tanto da voler costruire un’oasi verde solo per loro (lasciando, nel suo testamento, l’obbligo alla Fondazione Invernizzi di prendersene cura). Pare che il mantenimento del loro piumaggio pinkissimo sia dovuto a un particolare impasto a base di crostacei di cui si nutrono quotidianamente. Loro sono fenicotteri, questo è certo, ma la voce che circola sulla loro alimentazione potrebbe essere una bufala.
La Madonna con le corna
Avete letto bene. Una Madonna con le corna. Con un bambino in braccio, con le corna anche lui. A Milano, tra i luoghi insoliti da scoprire, segnaliamo la Basilica di Sant’Eustorgio, nei pressi di Porta Ticinese. Non tanto per la basilica, quanto per un affresco curioso – e demoniaco – esposto al suo interno, nella Cappella Portinari.
La Madonna con le corna appartiene a Vincenzo Foppa e in realtà non nasconde nulla di blasfemo. Pare che il diavolo in persona apparve a San Pietro da Verona mentre celebrava la messa, impossessandosi della figura di una Madonna esposta sopra l’altare. Con un’ostia in mano, il Santo riuscì a eseguire il suo esorcismo ma nel dipinto, almeno secondo la leggenda, rimasero ancora i segni di Lucifero. Solo un segno, appunto, la presenza del diavolo, invece, quella pare non voler tornare più. Almeno, ‘facendo le corna’.
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