28th

Ottobre

Manifestazione ristoratori: in 10mila sono scesi in piazza

Piazze piene in tutta Italia, Milano compresa, per la protesta pacifica organizzata dalla Federazione dei Pubblici Esercizi. La manifestazione dei ristoratori ha visto oggi, 28 ottobre, scendere in piazza 10mila persone

Una protesta tanto ordinata e silenziosa quanto determinata. Sono oltre 10mila le persone che si sono riunite nelle 24 piazze allestite lungo tutta la penisola, Milano, piazza Duomo, compresa. La manifestazione dei ristoratori vuole esprimere i valori economici e sociali della ristorazione e dell’intrattenimento italiano. La chiusura anticipata di bar e ristoranti e le misure restrittive nei confronti di imprese di catering, banqueting e intrattenimento, rischia di essere il colpo di grazia.

Imprenditrici e imprenditori che, chiamati a raccolta da Fipe – Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, hanno simbolicamente apparecchiato per terra. Disponendo oltre 1000 coperti rovesciati a ricordare lo stato di emergenza nel quale versa il settore della ristorazione con 300mila posti di lavoro a rischio. Protesta del tutto apolitica, pacifica e nel pieno rispetto delle regole.

Le dichiarazioni

Noi oggi siamo a terra ma non ci arrendiamo – sottolinea il Presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani -. Oggi ci viene chiesto di sospendere la nostra attività per senso di responsabilità e per contribuire a ridurre l’impennata dei contagi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, pur sapendo che i nostri locali sono sicuri. Lo sappiamo perché lo dicono i dati e lo sappiamo perché nei mesi scorsi abbiamo investito tempo, risorse ed energie per renderli sicuri. Non siamo untori e rivendichiamo il diritto di lavorare”.

Proprio per ribadire l’importanza del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, i partecipanti alla manifestazione dei ristoratori hanno imbracciato una serie di cartelli con impresse le loro parole d’ordine. Dalle categorie professionali (cuochi, lavapiatti, bartender, sommelier, bagnini…) ai valori rappresentati (professionalità, accoglienza, ospitalità, passione…) ai numeri della crisi. Un modo per raccontare un mondo di saperi che rischia di perdersi.

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