Entro il 2025, oltre metà delle vetture sarà a propulsione ibrida o derivata al 100% dalla corrente
Il futuro è adesso. La rivoluzione, iniziata. Il mercato delle auto elettriche si dà la scossa definitiva ed è segnalato in forte crescita in tutto il mondo. In grandi città come Milano il panorama della mobilità su quattro ruote è destinato a cambiare definitivamente.
Non più mosche bianche in giro per la città, enormi Tesla o piccole Renault Twizy da fotografare come fossero animali rari. Un vero esercito di vetture alimentate, almeno in parte, a corrente è in arrivo.
DALL’INVESTIMENTO DEL COLOSSO FORD ALLE TEDESCHE
È notizia di questi giorni che anche un colosso mondiale come Ford ha deciso di investire ben 11 mld nell’elettrico, segmento di veicoli sportivi compreso. Il marchio made in Usa raddoppia il suo investimento nel settore e prevede, nei prossimi anni, la produzione di 16 elettriche e 24 ibride plug-in.
Dopo la scelta di Volvo, che ha annunciato che dal 2020 produrrà solamente motori elettrificati, ibridi o puri, si tratta di un altro tassello in quello che è il completamento di una vera rivoluzione copernicana. Da Mercedes a Bmw, tutti i principali brand hanno fatto passi in questa direzione.
La casa di Stoccarda ha presentato di recente la concept car EQA, parte di un piano che punta a investire nel settore 10 mld entro il 2025. Il marchio bavarese ha, da parte sua, annunciato la volontà di produrre ben 25 modelli elettrici entro la stessa data e lo scorso anno ha consegnato oltre centomila vetture a propulsione alternativa. Che dire di Volkswagen, che con la E-Golf ha fatto un passo sostanziale soprattutto in termini di autonomia, portandola a quasi 200 km? Tanta roba, soprattutto se si parla di traffico cittadino.
FCA non è da meno, se è vero che, dopo aver lanciato lo scorso anno la monovolume ibrida Chrylsler Pacifica, Sergio Marchionne in persona ha annunciato la produzione di una Jeep Wrangler ibrida nel 2020. E dichiarato, al Salone di Detroit in corso in questi giorni, che entro il 2025 oltre la metà delle auto in circolazione sarà ibrida o elettrica.
NUMERI ALTI, ANCHE NEI PREZZI, E SCARSE INFRASTRUTTURE
La stessa Renault, tra i pionieri dell’elettrico con la Twizy, è pronta a lanciare prima del 2022 altri 12 veicoli sul mercato, avendone venduti circa 28.000 fino a settembre 2017. Il piatto è ricco, non c’è che dire e la clientela probabilmente pronta al grande salto. Anche i più affezionati alla guida tradizionale si stanno abituando all’idea di non sentire più il rumore di un motore sotto il cofano.
Unico vero neo, in un iter che comunque è senza biglietto per il viaggio di ritorno, il prezzo. Che in media, per vetture di questo tipo, è ancora molto più alto rispetto al benzina e al gasolio tradizionale. Ma i motori senza piombo sono destinati a ridursi drasticamente. Il gasolio, probabilmente, a scomparire del tutto.
Nell’attesa, alle città, Milano in primis in Italia, non resta che adeguarsi in termini di infrastrutture, visto che le auto elettriche non potranno essere caricate tutte alla presa di casa come il telefonino (anche se tecnicamente è possibile).
Colonnine di ricarica stanno nascendo in vari punti della città, e già dal 2010 A2A ha lanciato il progetto E-Moving, per dotare Milano di tecnologia adeguata. E poi c’è il progetto Electric City Movers, per un totale di 32 colonnine di ricarica e di 28 barre di ricarica delle isole digitali gestite da varie aziende. Ma è necessario fare ancora molto, soprattutto in termini di uniformità, se è vero che non tutte le colonnine sono in grado di ricaricare ogni modello in circolazione.
Chi compra un’auto di un certo marchio, rischia ancora di dover percorrere chilometri a vuoto prima di trovare un luogo compatibile dove rimetterla in piena energia. E questo non è ammissibile. Se rivoluzione dev’essere, è necessario affrontarla con le armi adeguate.