Come per tutti i “trend”, si è sempre alla ricerca di novità, ma nel momento in cui sembra tutto già inventato si apre il campo alle rivisitazioni e alle riproposizioni del passato. Sono anni oramai che nei nostri costumi imperversa la “ri-moda” degli anni ’70. Una moda che senza accorgecene ha invaso e pervade i nostri modi di pensare e vestire.
Figlia delle rivolte studentesche e delle prime libertà conquistate, nel 2000, a trent’anni di distanza, la moda e il costume made in 70’s la fa ancora da padrona.
Una cosa su tutti? Gli occhiali. Parola d’ordine lente a mascherina. Sempre più giganti e con forme geometriche sempre più fantasiose. Senza citare gli immortali Ray-Ban, figli primogeniti di quel periodo e tutt’ora in voga tra i ragazzi, che aprendo i cassetti dei genitori vengono abbaiati dalla lente a goccia e la montatura d’orata.
E come non parlare delle decine di autovetture e moto che continuano a farci rimanere a bocca aperta al loro passaggio. Due delle piu riuscite rivisitazioni, a giudicare dalla loro presenza imponente sulle strade di Milano, sono state lanciate da alcuni anni da due prestigiose case automobilistiche. Ovviamente stiamo parlando della Minicooper e del Maggiolone.
Ci sarebbero molti altri esempi, dal cappellino con la visiera, originario della seconda metà degli anni ’70, al borsello per uomo, vero e proprio “must” di moda comoda, fino ad arrivare ai bracciali, di ogni tipo di materiale e sempre più indossati anche dal sesso maschile.
Una curiosità “per la serie come cambia il mondo”… sapete da dove derivano le cinture di dimensioni enormi, che non potendo entrare nei passanti vengono portate sopra i jeans o sopra le gonne? Ebbene, questa moda nacque nei primissimi anni ’70, forse a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70 tra le spogliarelliste di night, che le indossavano senza vestiti per adornare il loro conturbante corpo.
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