La serata romantica per antonomasia non può esimersi dalla presenza di un buon vino. Per un brindisi iniziale o abbinato ai piatti della cena
Si avvicina la lunga notte di San Valentino, tempo di festeggiare in coppia e ovviamente sorseggiando un buon vino. I terroir del Bel Paese fanno al caso degli innamorati e sono numerose le cantine che, per la serata del 14 febbraio, suggeriscono una loro referenza ideale. Rosé in primis, ma anche rossi e bianchi da abbinare a piatti diversi a seconda del menu scelto.
Monteverro: Vermentino apre le danze, Verruzzo subentra a cena
Un bianco e un rosso per rinsaldare la propria love story? In questo gioco di colori potrebbero inserirsi molto bene un Vermentino o un Verruzzo. Come per esempio quelli proposti da Monteverro. La cantina toscana ha pensato a un Vermentino come antipasto, puntando su un bianco delicatamente fruttato con leggere note tostate, mentre versato nel bicchiere denota sfumature argento tenue. Seduti al tavolo con l’anima gemella entra successivamente in scena il Verruzzo, rosso con carattere forte. Un vino strutturato ottenuto dal blend di uve Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc. Il sapore al palato denota versatilità, rilasciando in bocca curiosi e diversi aromi (cassis, melagrano, fragoline di bosco, ciliegia). Come dire: se l’uomo accompagna questo vino con un mazzo di rose, fa bingo.
Romantico, trasgressivo o passionale? Cantina Urbana crea la linea a prova di Cupido
Un vino ad hoc per un brindisi appassionato. Un’idea stuzzicante la propone la Cantina Urbana, spazio multiforme dove si produce vino in loco inaugurato alcuni mesi fa. Il 14 febbraio recandosi nella location in Via Ascanio Sforza 87, sarà possibile assaggiare i vini della linea Valenwine creata appunto per San Valentino. Il tris si compone di diversi blend evocativi di Cupido: il Passionale (dolcetto), il Romantico (Syrah) e il Trasgressivo (Tintilla del Molise). Ovviamente i tre vini, dopo attenta degustazione, si possono acquistare per poi stupire il partner una volta tornati a casa per la cena. Voi vi sentite più romantici, passionali o trasgressivi?
Bottega s’immerge nell’Oltrepò e riemerge con un rosé d’autore
Pinot Nero dell’Oltrepò: con queste uve (raccolte a mano) la distilleria Bottega presenta Rose Gold. Un vino da subito centrato sul concetto di eleganza, come dimostra il pack raffinato e studiato, sul quale spicca l’oro rosa. Nel bicchiere il vino si caratterizza da un colore pesca brillante, accompagnato da un perlage fine e persistente. Il primo check all’olfatto mantiene le aspettative legate ad aromi floreali, con sentori di frutti di bosco (ribes e fragole). Fresco, con acidità equilibrata, Rose Gold rientra nella categoria dei vini ‘a tutto pairing’, sposandosi con piatti di diversa estrazione gastronomica. L’azienda trevigiana, inoltre, lo suggerisce anche come ingrediente aggiunto per saporiti cocktail. Siete dei mixologist innamorati?
Ca’ Maiol presenta il Roseri: Rosé delicato e sensuale
Appena stappato il Roseri firmato dalla cantina Cà Maiol sprigiona aromi romantici. Un Chiaretto Dop dai profumi delicati che ricordano il bocciolo di una rosa, in perfetta sintonia con quello che può essere un brindisi di coppia. Un vino equilibrato ottenuto dalla vinificazione di quattro uve gardesane a bacca rossa: Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera. Gusto sapido e aroma floreale, con un finale persistente durante il quale spiccano pesca bianca e salvia. A tavola questo rosé risulta partner ideale di piatti locustri. Acqua dolce, acqua chiara… pronti a tuffarvi nell’amore?
Elogio del rosa per il Brut Rosé firmato Kettmeir
Il rosa a tutti gli effetti: nell’aspetto e nell’abbinamento gastronomico. L’Athesis Brut Rosé proposto dalla cantina altoatesina Kettmeir rivendica l’orgoglio cromatico: rosa tenue versato nel calice, con perlage fine e riflessi pesca, particolarmente consigliato se accoppiato a ricette dove la materia prima portante si allinea a questa peculiarità cromatica: salmone, gamberi e tonno, tanto per intenderci. Al palato il vino rilascia sentori di frutti di bosco che ben si intrecciano con quelli delle erbe aromatiche. La vinificazione avviene, ça va san dire, in rosato con uve di Pinot Nero che rappresentano la parte dominante della cuvèe, che accoglie anche un mix di Chardonnay raccolto da terroir ad alta vocazione vinicola dell’Alto Adige.
Le Colture rende brut il suo Rive di Santo Stefano
Un vino che nasce nel segno del fondatore dell’azienda Le Colture. Gerardo Ruggeri, a lui è infatti dedicata la versione in spumante del Rive di Santo Stefano prodotto dalla cantina trevigiana che lo suggerisce per affiancare i piatti del menu cucinato per la serata del 14 febbraio. Ottenuto con uve Glera 100% e realizzato con metodo Charmat lungo (3 mesi in autoclave), questo brut libera sapori freschi e sapidi ottenuti da un terroir caratterizzato da marne, argille, calcareniti e dalla tipica ‘dolomia’. Floreale al palato, ben si presta ad accompagnare le ricette a base di pesce. Sia per l’aperitivo, sia una volta seduti a cena. E se ne avanza, tranquilli: continuate a sorseggiarlo anche a fine pasto. Anzi, ancora meglio: così facendo aggiungete un altro brindisi d’amore. Non guasta mai, d’altra parte.
Fabulà, il rosé di Manicardi che nasce da un amore di famiglia
La cantina emiliana presenta Fabulà, il Rosé brut pensato per allietare ulteriormente la serata di San Valentino. Un vino che si lega fortemente ala famiglia Manicardi: trent’anni fa, infatti, Enzo fondatore dell’azienda, realizzò questo prodotto dedicandolo a sua moglie, grande estimatrice di bollicine rosate. Ricordando quell’omaggio, la figlia Maria Livia, che guida oggi la cantina modenese, ha deciso di riproporre il vino con un new look in rosa. Il brut è un ideale brindisi per l’aperitivo e, dal punto di vista organolettico, spicca per una predominanza di aromi e sapori fruttati. Enzo conquistò definitivamente la sua donna. Insomma, un vino 100% da San Valentino.
Versatilità e dolce fragranza per lo Spumante Rosé firmato Santa Margherita
Il mix si realizza con una varietà di uve provenienti da due storici terroir a consolidata vocazione vinicola, come quelli della Valle dell’Adige e del Veneto Orientale. Da questa unione prende forma lo Spumante Rosé prodotto dalla cantina Santa Margherita. La base è strutturata con vino bianco da cui nasce l’assemblaggio della cuvèe con un rosato ottenuto da una breve macerazione di uva rossa a contatto con le bucce. Segue una seconda fermentazione in autoclave che dura un mese. Step finale: il blend è lasciato raffreddare e fatto riposare a contatto con i lieviti per un periodo che va dai due ai tre mesi. Stappato, il rosé rilascia al naso note floreali e fruttate, ben percepite anche al palato. Un vino gradevole ed equilibrato che ben si presta ad accompagnare piatti a base di pesce, ma anche quelli più pungenti e speziati della cucina orientale.