Dai torbati scozzesi all’Irlanda che imperversa, passando dal polveroso Kentucky fino a toccare i Caraibi: il sentiero del whisky non conosce confini
Come il rum, anche il whisky può ritenersi a giusto titolo (e più di ogni altro spirit) un superalcolico apolide. Senza fissa dimora o meglio con molteplici luoghi di nascita. Tanto che, a seconda di dove viene prodotto, la categoria stessa cambia nome: whisky o whiskey. Scozia, Irlanda, ma anche Stati Uniti e Giappone. Il distillato di malto e cereali trova in queste nazioni i suoi principali riferimenti. Avventurandoci, quindi, tra gli stand presenti durante l’ultima edizione del theRUMday e theWHISKYday, numerose sono state le novità che hanno catturato prima l’attenzione dei visitatori della manifestazione e poi il loro palato. Milanodabere.it ha preso parte a questo tour itinerante e selezionato alcune proposte in mostra durante l’evento milanese.
DOUGLAS LAING & CO-GOLD EDITION BIG PEAT 25 Y.O.
Dalla verde Scozia, terra di malto e torba, la Douglas Laing & Co, una della più antiche e prestigiosi società indipendenti per l’imbottigliamento del whisky, ha presentato la nuova Gold Edition Big Peat, prodotta in edizione limitata (solo 3 mila bottiglie nel mondo, 60 in Italia). Il whisky è un cask strenght delle Isole Islay, ha una gradazione alcolica di 52,1%. Al palato si caratterizza da accenni iniziali di pepe nero e fumo di camino, mentre il finale è intenso e avvolgente, fino a rilasciare sentori di cenere e di classico affumicato. In enoteca il prodotto è venduto a 25 euro a bottiglia.
WILD TURKEY-RARE BREED
Il celebre tacchino del Kentucky non ha voluto mancare e, in occasione del theWHISKYday, ha risposto all’appello degli organizzatori presentandosi con la sua nuova release Rare Breed confezionata nella nuova bottiglia. Si tratta di un autentico ‘barrel proof’, non diluito con acqua. In bocca sprigiona tabacco dolce e sentori mixati che ricordano quelli propriamente agrumati, con supplemento di punte alla menta. Una volta degustato, in molti riconoscono il finale a base di nocciola, peperone dolce e pane bianco tostato. Prezzo indicato: 50 euro.
JAMESON-CASKMATES STOUT
Il whiskey d’Irlanda sta spopolando e Jameson è sicuramente una delle marche che contribuiscono al successo in questione. Sul mercato italiano è appena arrivata la referenza Caskmates Stout, la cui peculiarità di base è che il blend prima della fase di imbottigliamento viene conservato in barili che, in precedenza, hanno accolto la birra stout prodotta dal birrificio Franciscan Well che ha sede nella città irlandese di Cork. Ecco quindi che, una volta assaggiato, questo whisky rimanda alle note morbide del luppolo, ai semi di cacao, al marzapane e al legno tostato. Il finale lungo libera sentori di cioccolato al latte e butterscotch (avete presente la caramella mou?).
TEELING-SMALL BATCH RUM AGRICOLE TROIS RIVIÈRES
Si parlava nell’articolo precedente dell’intreccio a volte impulsivo tra rum e whisky (leggi qui). E così, anche il distillato di malto riposa in botti che hanno conservato in precedenza lo spirit derivato dalla distillazione della pura canna da zucchero. In questo caso, il whiskey irlandese Teeling è stato messo a invecchiare in una selezione di botti migliori di Trois Rivières, distilleria di rum agricoli caraibica. Il risultato è uno small batch (termine che si usa generalmente per indicare quei whisky ottenuti da distillazione molto selettiva ed effettuata in piccole quantità). Al naso libera aromi leggeri di anguria e pera, con accenni di erba appena tagliata, mentre il gusto in bocca sprigiona frutta tropicale e marmellata di albicocca, andando a chiudere la degustazione con una dolcezza persistente che gradevolmente avvolge il palato. La referenza è venduta a un prezzo indicativo di 50/55 euro.