Lei è verde. Verde brillante. E ha una forma conica-piramidale. Insomma, somiglia un po’ alle zucchine, ma zucchina non è. E rammenta un poco i peperoncini, ma non ha nulla a che fare con loro
Si tratta dell’okra, pianta tropicale erbacea delle malvacee (famiglia alla quale appartiene anche l’ibisco), dai frutti commestibili. Non l’avete mai provata? È venuta l’ora di farlo.
Okra, un cibo vagabondo
Originaria dell’Africa, l’okra (detta anche gumbo o gombo) viene coltivata sin dal tempo degli antichi Egizi. E continua a rimanere nel continente nero finché, probabilmente con la tratta degli schiavi, sconfina in terra americana e caraibica. Poi, nel Settecento, approda in Europa Occidentale e, in seguito, in Medio Oriente, India ed Estremo Oriente. Un alimento nomade, la cui pianta regala prima splendidi fiori color giallo-salmone, e poi fruttifica. Ma attenzione l’okra è molto delicata: mal sopporta il frigorifero e va consumata entro pochi giorni dalla raccolta.
Vegetable & spice
Il sapore dell’okra? A metà strada tra asparagi e zucchine, ma comunque, del tutto particolare. La si può preparare fritta, in agrodolce oppure in umido, stufata con pomodoro, cipolla e spezie. Ed è proprio così che la cucinano al ristorante Tara, oasi indiana dove assaggiare sempre piatti leggeri e appetitosi. E dove provare anche una cena tutta all’insegna di verdure, riso e profumi d’Oriente. Si può iniziare con papad (leggera crêpe croccante di farina di lenticchie), samosa (involtino con ripieno di patate e verdure speziate), pakora (verdure miste in pastella di ceci) e anelli di cipolla dorati. E continuare con okra, alu gobi (piatto tipico del Punjab a base di patate e cavolfiori); palak paneer (crema di spinaci alla ricotta compatta), vegetable kofta curry (curry di polpette di verdure); baigan bharta (polpa di melanzana affumicata e speziata); chana masala (piatto di ceci del nord dell’India); e dal (contorno di crema di lenticchie).
Together
In abbinamento? Riso basmati: pulao (cotto al vapore, anche con verdure), jeera pulao (con cumino) e byriani vegetariano (speziato e cotto con aromi e verdure). Nonché pane, cotto nel forno tandoor: roti (di farina integrale non lievitato), naan (soffice al latte), paratha (integrale con burro), kishmish naan (con aromi e uva sultanina), cheese naan (con ripieno di formaggio) e lassan naan (all’aglio). Finendo con coconut barfi (dolce di cocco grattugiato cotto nel latte); phirni (budino di riso, mandorle, uvetta e zafferano); kali barfi (dolce di cocco e cioccolato) o meethi naan (pane naan con gocce di cioccolato fondente). Nel bicchiere, invece, un rinfrescante lassi al mango.