Se siete curiosi e avete voglia di scoprire un nuovo modo di gustare ciò che mangiate, UNCOnventional è ideale per voi. In un ambiente dai tiepidi colori, terapeutici contro lo stress quotidiano, immersi in musiche raffinate, verrete accolti da Maurizio Besozzi e dai profumi del mondo che dalla cucina giungono a tavola in formato “piatti-bonsai”, più piccoli delle normali porzioni per poter fare svariati assaggi.
Le ricette, ispirate dallo chef di Barcellona Paco Guzman, non sono scontate e sono una vera sorpresa per il palato. Consentono infatti di imparare e di confrontarsi con realtà culinarie internazionali. Le sorprese si manifestano poco a poco a partire da quando si legge il menu. Si potrebbe definire un ristorante fusion, ma nel senso che si assaggiano vari sapori dal mondo in un’unica cena, non che si mischiano le varie culture in un unico piatto, “non mettiamo in un’unica ricetta Bologna con Tokio e il Cairo“, ci dice Maurizio Besozzi.
Nella cucina di ‘UNCOnventional si riversa l’esperienza di numerose tradizioni gastronomiche. Si scoprono così la samosa indiana, le cips di jucca sudamericane, il riso nero del Canada, un’insalata con castagne, cereali, pere, quartirolo, una capasanta adagiata sul letto di cipolle, peperoni e banane fritte, dei dolci divertenti che ti scoppiettano in bocca o dal cioccolato piccantissimo.
I menu da scegliere sono: Io degusto: un viaggio in 11 tappe nei sapori del mondo; Io degusto e decanto: menu con abbinamento di vini al bicchiere,
a cura di Fabio Scarpitti, sommellier campione d’Italia anno 2000; Io degusto vegetariano: un viaggio vegetariano nei sapori del mondo in 11 tappe; La cenetta: un viaggio in 6 tappe tra sapori internazionali.
Volendo definire la cucina di questo accogliente ristorante potremmo anche dire che è “sincretista”, assorbe cioè le altre tradizioni, pur mantenendo l’essenza dell’italianità. E’ una specie di viaggio nel quale si è accompagnati da un servizio informale e confidenziale, ma allo stesso tempo attento a farti stare bene, ad aiutarti a sperimentare il nuovo, a spiegarti il significato dei vari piatti, ad ascoltare cosa ti piace e cosa non ti è piaciuto e perché.
“Ciò che mangi da noi non è il frutto di un cuoco creativo che si sveglia la mattina e ne inventa una… ma della conoscenza di molte culture/influenze gastronomiche. Scoprire una “samosa” è venire a contatto con l’India. Con un piccolo foie-gras alla piastra entri nel cuore della Francia (e scopri che il foie-gras non è una scatoletta)”, ci spiega Maurizio Besozzi.
Per questo UNCO si rivolge a persone che vogliono qualcosa di diverso “magari perché un po’ stufe dei soliti ristoranti dove tutto è conosciuto e scontato” ci dice, “come mai? Perché per 25 anni ho fatto, e continuo a fare, il consulente aziendale, andando per due volte al giorno in ristoranti rituali e scontati, magari buoni, ma noiosi. Per questo ho deciso di creare un posto capace di sorprendere, apprendere ed emozionare”.
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