Lilla le pareti. Lilla i tovaglioli. E lilla pure le sedute dagli schienali in paglia di Vienna. Al Malastrana Lilla tutto rimanda alla tinta violetta, che correda con tono gioviale gli arredi in ciliegio. Un posto tranquillo, aperto ormai da quindici anni e da sempre caratterizzato da un servizio cortese e da un’atmosfera familiare. Ha voluto così il suo titolare, Rossano Quiriconi, colui che negli anni Ottanta aveva dato il via al successo dei vari Calafuria meneghini. “Desideravo dare una svolta al mangiare fuori a Milano“, confessa Rossano. “Al tempo esistevano solo o ristoranti o pizzerie. Io ho cercato di coniugare le due cose, proponendo locali semplici e informali, forni a vista per la pizza e una cucina naturale e genuina“. La stessa che si ritrova al Malastrana Lilla: rassicurante e con un buon rapporto qualità-prezzo.
CENETTA GUSTOSA – Ricercatezza nella semplicità: questo il vero segreto del ristorante. E lo chef Remo Ceresa dà il suo gradito contributo con ricettine che rendono onore alla tradizione italiana con un pizzico di originalità. Piatti classici presentati con cura, facendo molta attenzione alla genuinità degli ingredienti. Ecco allora i medaglioni di cipolla di Tropea fritti in pastella; il prosciutto toscano al coltello; gli antipastini di pesce e la teoria di paste fatte in casa. E sì, perché il punto di forza del locale sta proprio nella versatilità dei primi di pasta fresca: dagli agnolotti verdi di faraona in crema di patate e zafferano agli gnocchi ripieni di asparagi al ragù di melanzane, passando per le papapardelle nere al salmone, le tagliatelle di farro al pesto di pistacchi e quelle di castagne con salsiccia e porcini. Senza per questo dimenticare i risotti (anche all’arancia e al caffè e mascarpone), gli spaghetti multiversione e preparazioni di impronta regionale come i paccheri di Franceschiello e il cestino di orecchiette con ricotta fresca e zucchine. Per poi passare ai secondi di carne di manzo (rigorosamente piemontese, declinato in costate, filetti e tagliate) e pesce, fra cui eccelle la Robespierre di tonno (o spada) su letto di porcini e risotto al nero di seppia. E finire con i dolci casalinghi, come la millefoglie preparata espressa con tanto di foglia di cioccolato.
A TUTTA PIZZA – E visto che al Malastrana Lilla con la farina ci sanno fare (preparano anche il pane) non poteva mancare la pizza, proposta in vari gusti e sempre ben giocata fra il morbido e il croccante. Da accompagnare a una buona birra, anche se in lista non mancano vini selezionati con attenzione (ottimo per esempio l’Yrnm dell’azienda Miceli, un fermo pantesco ottenuto da uve zibibbo).
A PRANZO – Varia ed equilibrata pure l’offerta del mezzogiorno, che, dal lunedì al venerdì, mette al bando panini e piatti precotti a tutto vantaggio delle buone cose fatte in casa. Ampia la scelta, sempre comprensiva di antipastino, dolce finale, 1/5 di acqua o Coca-Cola o birra piccola o 1/4 di vino) e coperto: piatto leggero a 6 euro; un primo piatto a 7 euro; un secondo a 9 euro; un piatto unico a 9,50 euro; il menu completo a 11 euro e la pizza a 8,50 euro.
Comments are closed.