Verde la piazza sulla quale si affaccia. Verdi le pareti. Verdi gli inserti che ingentiliscono il grande bancone in legno. Verdi i cuscini delle poltroncine in vimini che orlano i tavoli. E Verdi il musicista a cui è dedicato, con alcuni quadri e ritratti pronti a celebrarne l’autorevole figura. Il ristorante Il Verdi è un locale storico a Milano, da oltre venticinque anni pronto a servire i suoi clienti con garbo e gentilezza, deliziandoli con ricette della tradizione italiana a cui non manca un pizzico di originalità. Un ristorante a metà strada fra il bistrot e il foyer di un teatro: suggestivo nella sua monocromia, d’atmosfera per quel sapore d’antan che lo caratterizza.
STORICI BOCCONI – Intramontabili e sempreverdi, i piatti che omaggiano la cultura lombarda vengono preparati di tutto punto dallo chef Tiziano Capon e il suo secondo Quintino Mottura. Ecco allora il risotto giallo (ottimamente mantecato), corredato dal tenero ossobuco; il rognoncino di vitello trifolato; il riso al salto e la costoletta di vitello alla milanese (alta e con osso), servita con rucola e pomodorini. Ma ecco anche le preparazioni storiche, quelle che non cambiano da anni, perché veri cavalli di battaglia: la bruschetta al pomodoro (e senza aglio); i salumi (Prosciutto di Parma, coppa piacentina, pancetta arrotolata, salame di Varzi e lardo di Arnad) con sottaceti fatti in casa; il morbido sformatino di melanzane con salsa al pomodoro; gli strozzapreti neri con salmone, caviale e gamberetti; i malfatti alla crema di basilico con funghi porcini; la paella (riso pilaf allo zafferano con piselli, peperoni, cipolla, bocconcini di pollo e gamberetti); la tartara con crostini (magatello lavorato con capperi, acciughe, uovo e senape); e il filetto al prosciutto farcito con pâté di vitello, rubiconda creazione con tanto di salsina al Porto. Senza dimenticare i dolci, rigorosamente casalinghi: torta al cioccolato con cioccolato fuso; tiramisù; panna cotta con crema di lamponi; tortino di pere e cioccolato; sfogliatina alle mele con salsa leggera e cremina di mascarpone fresco al caffè, vellutata delizia servita con cialde. In abbinamento? Un’ottantina di etichette italiane, incluso qualche vino straniero.
DELICATE BONTA’ – Per chi, invece, preferisse qualcosa di più leggero ma altrettanto gustoso, vi sono piattini sfiziosi come la piccola tartara di tonno all’erba cipollina; la terrina di salmone e pescatrice; i cavatelli con melanzane e ricotta grattugiata; i bigoli di pasta fresca con zucchine, gamberi e fiori di zucca; i ravioli di magro con pomodoro fresco al basilico; il branzino al vapore con riso basmati e quenelle di ricotta e spinaci; il millefoglie di carciofi e verdure; il carpaccio di manzo con salsa alla Cipriani nonché il formaggino di pecora con bicchierino di Sauternes. Per non parlare delle insalate, anzi insalatone, anch’esse leggendarie, visto che Il Verdi fu uno dei primi a lanciarle. Sane e genuine, sono il trionfo di verdura, pesce, carni bianche e formaggi, suddivise ben bene nelle varie categorie. Qualche assaggio? La Nuova, con polpa di granchio, gamberetti, mais, avocado e maionese; la 10 anni, con salmone al vapore, patate e fagiolini; l’Imperiale, con pesce spada al vapore, gamberi, granchio e maionese. A mezzogiorno (dal lunedì al venerdì), presentate anche in versione ridotta (12 euro), insieme a piatti unici e una proposta menu a 16 euro, con scelta di primo piatto, secondo o insalata e 1/4 di vino oppure 1/2 minerale.
ADEGUANDOSI AI TEMPI – All’ingresso, un menu dell’Ottocento relativo al Caffè ristorante Verdi (che aveva sede in via Buonarroti) dichiara di voler dedurre dal conto del cliente il prezzo del tram. Bene, per non tradire usi e costumi, ora gli ospiti de Il Verdi possono parcheggiare gratuitamente, ma solo nella fascia serale per l’ora di cena, presso il vicino autosilo San Marco.
SACCHETTO O PACCHETTO – Si chiama My Verdi ed è il servizio da asporto offerto dal ristorante. Organizzato ad hoc per ogni esigenza. Nel senso che per un pranzetto al parco viene consegnato un sacchetto con le vivande ordinate (selezionate dal menu), mentre per una pausa pranzo in ufficio viene confezionato un bel pacchetto verde con cibi e set da tavola al completo. Condimenti inclusi.
SERVIZIO A DOMICILIO – Eclettico per vocazione, Il Verdi arriva anche a casa. La formula va sotto il nome di “Stasera cucino io” ma l’opzione è duplice: o si chiama, si ordina e si ritirano gli ingredienti da portare a casa per terminare di cucinare il tutto; oppure lo chef giunge direttamente at home, prepara la cena (o il pranzo) e riordina per bene.
PER UN REGALO – A Il Verdi si può anche per acquistare. Magari uno dei prodotti selezionati dal titolare Andrea Locatelli: olio, formaggi, caffè (impacchettato elegantemente, con tanto di cravatta a rifinire la scatola) e persino bicchieri. Gli stessi che adornano i tavoli, sempre impreziositi da una leggiadra margheritina gialla.
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