Insalate sfigate? No. Versatilità, impatto estetico e creatività: la cucina naturale è un mondo da scoprire. Rappresenta uno dei trend alimentari degli ultimi anni e il numero dei suoi seguaci, in tutto il globo, è in continua crescita. Un universo colorato, leggero e sorprendentemente gustoso. Lo hanno dimostrato recentemente gli chef in gara a The Vegetarian Chance, il primo concorso internazionale dedicato alla cucina vegetariana che si è svolto al Joia di Milano, casa gourmet dello chef Pietro Leemann. “Ci sono due principali tendenze gastronomiche: nei Paesi del Nord si fanno molti esperimenti sulla fermentazione e si mescola di più nel piatto, mentre in Italia si lavora tanto sul gusto e sull'estetica”, racconta il maître-cuisinier. E così, la cuoca free-lance Daniela Cicioni ha conquistato il podio grazie a un suggestivo cous cous di mais con cagliata di mandorle affumicata, fiori di zucchina essiccata e ortaggi. A seguire, l'olandese Femke van den Heuvel è stata premiata per la ricerca sugli ingredienti: prive di sale e zucchero aggiunti, le sue creazioni strizzano l'occhio all'Oriente utilizzando solo materie prime locali. Mentre Antonia Klugmann del ristorante Venissa di Venezia si è aggiudicata la menzione Cucina vegetariana del futuro, puntando sull'essenzialità dei sapori. Per apprezzare il green style non è necessario essere vegetariani. E poi, si sa, “Chi fa uso di verdura, vive sano e a lungo dura”. Ecco allora 4 ristoranti meneghini che sfoggiano con fierezza il pollice verde.
1. JOIA | Alta cucina naturale
Corpo, mente e spirito perfettamente in armonia. Su questo principio si fonda l'alta cucina naturale del Joia, l'unico ristorante veg d'Europa che vanta una stella Michelin. Per le sue creazioni ad alto tasso gourmet lo chef Pietro Leemann si ispira alla filosofia di Rudolf Steiner, ma anche all'approccio alimentare orientale e all'ayurveda. Composizioni creative e di grande rigore estetico, materie prime biologiche e biodinamiche, tutto homemade: un'esperienza a 360 gradi.
2. GHEA | Vegano con stile
La cucina vegana, priva di ogni derivato animale, è di scena al Ghea. Il ristorante propone piatti aromatici che giocano con forme e consistenze. Protagonisti? Legumi, verdure, cereali e farine alternative. Materie prime che assumono nuove forme in intriganti e pittoriche interpretazioni, salutari e mai scontate: ravioli aperti di pasta fresca, cornucopie di grano duro e farro croccanti, dischi farciti di barbabietola marinata alle erbe. Da provare il lunch e il natural brunch del weekend.
Un cult per i vegetariani all'ora del pranzo. Tra antiche piastrelle e foto in bianco e nero, La Vecchia Latteria è un posticino dove si respira un'aria rétro. La cucina è quella di casa di ispirazione mediterranea e vede protagoniste verdure di stagione e formaggi: si va dalla parmigiana di melanzane alle zucchine ripiene, dagli sformati di carote alle lasagne con zucchine, provola e menta. E ancora, tortini e timballi fanno capolino in must come il misto forno, un assaggio variegato delle proposte del dì.
4. THE BOIDEM | Israeliano vegetariano
Tra le new entry, The Boidem è un concept bistrot che propone in chiave vegetariana una rivisitazione dello street food israeliano. I prodotti usati sono bio e biodinamici, le erbe aromatiche e alcuni ortaggi provengono dal piccolo orto del cortile privato su cui si affaccia. In menu? Falafel, veggie moussaka con batata rossa dolce, melanzane, pomodoro e Parmigiano bio, polpette di porro servite con yogurt di capra e quadrotti di pasta fillo ripieni di funghi e purè di patate, purea di melanzana o feta.