TEATRO DANZA – L’incipit dello spettacolo ha luogo con un cartellone con sopra scritto: “Ballerina prima dello spettacolo”. Si susseguono altri cartelloni bianchi “ballerina prima dello spettacolo”-“ballerina dopo il primo assolo”-“Ballerina dopo lo spettacolo” che caratterizzano i cambi di scena. Assistiamo allo spettacolo di un corpo che affronta la scena da solo con espressione austera.
Un corpo dentro un abito nero che dà la sensazione di smarrirsi nel nero della scenografia. La sua fisicità dà vita ad una danza selvatica caratterizzata da una precisione nel movimento tale che lascia impressionati. Nella scena (priva di oggetti) Antonella libera e raccoglie i lunghi capelli come fossero essi stessi parte della danza dentro un vuoto, un silenzio.
PELLE NUDA – 50 minuti di teatrodanza che indaga sul nostro intimo espresso in modo singolare quando Antonella si libera dell’abito e con una danza ora lenta ora aggressiva, il suo corpo urla un’esortazione a spogliarsi delle limitazioni, a buttarsi dentro la vita per non avere paura di sentire quello che siamo… a pelle nuda.
TRY – Lo spettacolo si chiude con un brano pop di un gruppo norvegese dal titolo “Try” che rompe il silenzio e rende particolarmente emozionante il momento. “KEEP ON MOVING… KEEP ON GOING… KEEP ON EMBRACING EACH DAY… KEEP ON DREAMING…” queste sono alcune delle parole della canzone che enfatizzano un percorso in solitudine come quello rappresentato in scena che non si arrende, che non smette mai di “provarci” e di sentire la danza della vita con tutti i suoi movimenti cangianti, ripetitivi, ostici, splendenti.
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