Entrare a teatro, prendere posto e vedere già sulla scena attori nudi e dentro a dei carrelli della spesa, mentre ti fissano negli occhi. Essere infastiditi da un forte brusio di sottofondo e domandarsi il perché di una desolante scenografia, quasi abbandonata. Benvenuti nel Troia's Discount di ricci/forte, allestito fino al 9 marzo al Piccolo Teatro Studio, suggestiva ed elisabettiana arena parte dello Strehler e ora dedicata a Mariangela Melato.
ENFANTS TERRIBLES – Il teatro di ricci/forte è acclamato in tutto il mondo (New York, Mosca, Berlino), provocatorio e vietato ai minori, estremo e soffocante, a volte all'apice del pop, ma talmente tanto trasgressivo subito dopo che uno dimentica in fretta. I due enfants terribles della drammaturgia italiana (che, chi l'avrebbe detto mai, sono stati anche sceneggiatori de I Cesaroni, proprio quelli della TV) si esprimono a scatti, attraverso gesti estremi. In Troia's Discount ci sono cornflakes usati come acqua battesimale, spudorate e spinte fantasie sessuali, balletti sulle note di Che coss'è l'amor di Vinicio Capossela. Un apparente nonsense che accompagna lo stravolgimento dell'Eneide di Virgilio, dove però Eurialo e Niso non sono profughi guerrieri ma due sbruffoni in tuta, forse amanti, che una notte decidono di assalire un centro commerciale e averlo tutto per loro. Nel frattempo là fuori si alternano personaggi di Almodovariana memoria, donne ferite dall'amore e tormentate dai codici a barre, altre stuprate, un Didone moderno en travesti che lamenta la sua solitudine e cammina seguito dalla sua flebo.
SENSAZIONI DA OSCAR – Provocazioni shock, musiche assordanti, monologhi sofferti, l'uso del corpo come se fosse ossigeno e un vero protagonista da toccare, far vedere, molestare. Non amati particolarmente dallo spettatore più pudico e idolatrati da chi ama la sperimentazione e li vede per la prima volta. Questo il destino dei due bad boys registi e sceneggiatori. Chi segue e conosce ricci/forte, invece, non si stupisce più di queste lisergiche atmosfere. Resta il fatto che quando finisce una loro mise en scene, si resta frastornati. La causa è quel forte desiderio di comprensione che non arriva o che arriva dopo, magari anche personale. In Troia's Discount, per esempio, c'è una critica nei confronti del presente e del consumismo che ci annienta e c'è, anche, qualcosa di estremamente attuale. Una sensazione secondo cui, a furia di lasciarci incantare dalle grandi marche e dal voler desiderare tutto (come accade per i protagonisti nel loro discount), perdiamo sempre più il valore delle piccole cose. Perdiamo allora quella che della nostra vita potrebbe essere proprio La grande bellezza.