10th

Marzo

Tragico, ma non troppo: Antigone 2000 d.C.

Dal prologo all’epilogo… “pesante!!”… ci sono tutti gli elementi della tragedia classica… solo che non è esattamente una tragedia classica.

ANTIGONE ISMENE – Una home economist ed una life coach ovvero due sorelle: Antigone ed Ismene Ruggeri si trovano a fare i conti con la sepoltura della gamba amputata della povera zia Lavinia. Intorno ad un intreccio moderno e frizzante si intersecano i ruoli classici della tragedia di Sofocle: Creonte, il potere politico, è l’happy hour e il coro è un rap ritmato. Luci e ombre avvolgono la storia, che è narrata attraverso i pensieri e gli scambi di opinione delle sorelle Ruggeri. Sono passati più di duemila anni dalla tragedia di Sofocle ed il tema della “legittimità della legge positiva” è ancora attuale. “Una parte anatomica più lunga di un certo numero di centimetri che viene amputata non può essere gettata, ma deve essere ritirata dal paziente o dai suoi familiari presso la struttura dove è avvenuto l’intervento”: questo testo di legge apre il dramma su cosa fare e come fare e riporta un simpatico duetto di personalità.

SENAPE E PEPERONCINO – Egidia Bruno e Marisa Miritello, “two women show”, attrici e registe dello spettacolo si muovono sul piccolo palco del Libero con grande disinvoltura, interrogano il pubblico, si disperano, si arrabbiano e si trasformano: in rosso e in giallo come senape e peperoncino speziano di sapore contemporaneo un testo sempre attuale e riadattano lo spirito classico della tragedia ai tempi di oggi. “Come in un grande tritatutto” mescolano citazioni del Grande Fratello, Amici e del mondo del calcio con pop-corn e coca cola, mettendo alla berlina la società contemporanea fatta da single senza età ed eternamente fidanzati e personaggi grotteschi che popolano l’happy hour. Ironia sull’ironia alla fine si chiedono “cosa siamo venute a fare qui?” e la risposta arriva dal pubblico a chiusura dello spettacolo: tanti applausi e sincere risate!

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