Chi non c’è stato dovrebbe andare. E chi c’è già stato potrebbe tornare. Per regalarsi un fine anno da favola. Di quelli che non si dimenticano, perché fatti di sottili magie e impalbabili incantesimi che solleticano l’occhio e rasserenano la mente. Che fanno sentire al centro di un mondo virtuoso di luna e di sole, di acqua e di terra. Chi non ha visto Sorrento la dovrebbe vedere, accarezzata dal mare e dal vento. Magari concedendosi un soggiorno al Grand Hotel Excelsior Vittoria, cinque stelle con panorama sul Vesuvio.
IL BELLO – C’è e si nota. È bello il parco che incornicia l’albergo, in un dedalo di viali e vialetti scanditi da uliveti, limoneti e aranceti, dove fare lunghe passaggiate rilassanti. Sono belli i saloni e lo scalone della palazzina Rivale (uno dei tre edifici che compongono la struttura, insieme a Vittoria e Favorita), decorato da Richard Stuart Kerr insieme a Thierry Bosquet. Sono meravigliose le stanze e le suite, spesso impreziosite da affreschi, come la Pompei, disegnata da Colin Gold, vulcanico architetto di fama internazionale. Ed è bella la piscina, all’ombra di un centenario pino mediterraneo, pavimentata in pietra di Trani. Perché qui, il gusto estetico permea ogni singolo dettaglio. Tangibile o intangibile che sia.
IL BUONO – Si assapora nei piatti dello chef Vincenzo Galano, forte di una brigata che lo segue e lo adora. Una cucina sincera la sua, che onora gli ingredienti del territorio senza dimenticare un saggio contributo di originalità. Piatti curiosi e golosi come la terrina di melanzane con pomodori di Sorrento, spuma di mozzarella di bufala e colatura di alici; i filetti di triglia con salsa all’arancia su passatina di fagioli di Controne, indivia e pomodori secchi; lo sformatino di linguine con arance, pesce spada e salsa di purea di patate; e il trittico partenopeo (babà, delizia al limone e torta caprese). Da assaporare nelle sale affrescate del ristorante Vittoria, dove anche la colazione mattutina è una piacevole sorpresa.
IL BENESSERE – È nella natura e rispetta la natura. Il Centro Olistico La Serra è il fiore all’occhiello dell’hotel, costruito secondo i dettami della bioarchitettura. Ecco allora le delicate tinte écru degli arredi; i divani e le poltroncine realizzati in radici di giacinto intrecciate con rivestimento in juta a righe beige e blu; le lampade da terra in ferro antico con paralume in pergamena; e gli enormi vasi in terracotta color sabbia, scrigni superbi di felci e bambù. E poi la luce, che penetra attraverso le grandi finestre elargendo energia, che pian piano si dipana fino a giungere nelle due suite, una singola e una doppia (per i trattamenti in coppia) con tanto di vasche idromassaggio e giardino privato. Dove godere di rilassanti coccole. Da non perdere? Il Giardino degli aranci, circa 150 minuti di avvolgenti massaggi all’olio essenziale ricavato dal tondo frutto editerraneo, con corredo di tisana finale (230 euro); il massaggio delle Tre energie, con i cosmetici a base di estratti vegetali Salin de Biosel (circa 90 minuti, 160 euro); e l’Antiaging renew rose body ritual, trattamento rivitalizzante alla rosa, gelsomino, ylang-ylang e rosa di bosco, con i prodotti dell’azienda londinese The Organic Pharmacy (circa 90 minuti, 160 euro).
L’OCCASIONE – Se chi ben comincia è a metà dell’opera, perché non iniziare l’anno con tre giorni trascorsi in qest’oasi sorrentina? Tanto, c’è un vantaggioso pacchetto, valido da venerdì 28 dicembre 2007 a giovedì 3 gennaio 2008, con prezzi che partono da 1.670 euro per un soggiorno di 2 persone per 3 notti, compresicesto di frutta in camera all’arrivo; colazione a buffet; quotidiano in omaggio tutti i giorni; regalo di buon auspicio; cena di gala del 31 dicembre e jazz brunch del 1 gennaio. Qualche assaggio del menu del veglione? Sfera di scampo con foglia di limone alla griglia e tartara di palamito su variazione di rape rosse e salsa di lime; cannoli di farina di castagne con funghi porcini, provolone del Monaco e fichi; e aragosta reale al vapore con tartufo bianco, tortino d’indivia all’arancia e lenticchie di Castelluccio. Al ricchissimo buffet di capodanno, invece, non mancheranno spremute e confetture d’arancia fatte in casa, frutta fresca, fritti napoletani (panzerotti, crocchette di patate, arancini & co), formaggi tipici (treccia, provola fumé, bocconcini di bufala, Provolone del Monaco e ricotta con noci), minestra di patate con scamorza, maccheroni incaciati alla napoletana, sartù di riso, gâteau di patate, branzino e olive di Gaeta, pastiera, torta caprese con salsa sambuca, cannoli sorrentini alla crema pasticciera e tiramisù con le pere.
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