20th

Aprile

Sorrisi fra nevrosi e psicosi

Cinema, teatro, televisione. A voler fare un gioco di parole, è il “re Mida” dei media. Così si potrebbe definire Antonio Albanese, uno dei comici più simpatici d'Italia, che trasforma ogni suo gesto ed ogni sua battuta in un'esplosione d'allegria.

NON CI RESTA CHE PIANGERE? – Secondo Freud, normalità e anormalità non sono due termini opposti, ma poli di un continuum. Da ciò ne consegue che siamo tutti, chi più chi meno, “affetti” dal germe della follia. E' opinione diffusa sostenere che uno dei valori portanti della moderna società sia la fiducia. Se questa viene a mancare ecco che sorgono timori, più o meno fondati, che diventano poi il  germe di insani comportamenti. Su questi presupposti si fonda Psicoparty, il one man show di Antonio Albanese e Michele Serra, in cartellone al Teatro Ventaglio Smeraldo fino al 22 aprile. Si raccontano le paure, quelle lecite e quelle illecite, quelle che aiutano a guardarsi dentro e quelle che impediscono di vivere. Quelle che ci paralizzano, immobilizzandoci dentro le nostre abitudini, dentro i nostri lussi e dentro i nostri egoismi. Ma di fronte alla tragica realtà Albanese reagisce regalando un sorriso al suo affezionato pubblico.

MEGLIO RIDERCI SU – Gli basta una smorfia, magari solo uno sguardo ed ecco che la platea scoppia in una gioconda risata. Sul palco eccoli sfilare tutti: Epifanio, l'ingenuo ragazzone innamorato di Valeriana, Alex Drastico, l'aggressivo con le manie di persecuzione, Mino Martinelli, il filosofo cocainomane e presuntuoso, Perego, il cinico industriale produttore di eternit, fino all'ipocrita perbenista. Ma è con Cetto La Qualunque, il politico calabrese corrotto e pervertito, che il pubblico non smette mai di ridere. Tutti in fila, uno dietro l'altro per uno spettacolo, dalla sfondo tragico e amaro, che rapisce per due ore ininterrotte il pubblico e che conferma Antonio Albanese un attore di grande successo teatrale.

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