A una settimana dall’inizio, il festival MiTo continua a infiammare la sua sede milanese, con la sua diaspora di appuntamenti musicali. Al suo secondo anno di vita, la manifestazione sembra superare l’esame. Ma il desiderio originario di MiTo è anche quello di coinvolgere tutta la città (Torino e Milano), occupando luoghi che abitualmente non sono pensati per le note del pentagramma. Quali, tra questi merita una visita?
L’IMMAGINE DEL SUONO – Si passa in prima battuta dal centro storico per infilare occhi e orecchie a Palazzo Reale, dove, a fianco a Ligabue e Guccione, si fanno spazio due mostre (fino al 24 settembre, a chiusura di MiTo): Il gesto del suono è un ensemble di video di performance ed esecuzioni musicali tra le più incisive del nostro tempo, ma è anche mostra fotografica a firma plurima. Eccezionalmente poi viene esposta La cena di Emmaus, di Giovanni Agostino da Lodi, nella sala del Buffet dello storico palazzo. Sempre la musica è protagonista allo Spazio Oberdan, questa volta però le fotografie sono quelle di Francesco Castaldo, infaticabile reporter di concerti di ogni genere e dei loro backstage.
SILENZIO! – Fin qui le note prendono spazio in forma figurata, mentre per ascoltare quelle in “carne e ossa” si va in biblioteca, laddove il silenzio regna altrimenti incontrastato. Nel cartellone di MiTo spunta infatti il nome della Biblioteca Sormani: è l’opportunità per visitare il cortile dello storico palazzo nobiliare cinquecentesco anche per chi è allergico alle letture. Cori e arie sacre echeggiano nelle chiese più belle della città: non solo nelle Basiliche di San Lorenzo e San Marco, protettrici dei quartieri delle Colonne e Brera, ma anche in Santa Maria delle Grazie, costruita dai dominicani a fina ‘400 e nella secentesca Sant’Alessandro, o tra le decorazioni barocche e rococò di San Simpliciano. Come dimenticare la chiesa simbolo di Milano, il Duomo? Attenzione perchè domenica 14 sulle sue terrazze (da cui peraltro si scruta un panorama mirabile su tutta la città) l’appuntamento è con una scampanata imperdibile, ad un orario antidiluviano: ore otto del mattino.
UN MUSEO AD HOC – Questi giorni a tutta musica di MiTo ci fanno scoprire anche musei lasciati più ai margini della vita culturale cittadina, come il Museo degli Strumenti Musicali ospitato al Castello Sforzesco. Quando poi verranno impacchettati e rispediti a casa tutti i gentili artisti ospiti di Mito, tutte queste location saranno sempre in piedi con il loro fascino storico per qualcuna e con i loro preziosi servizi resi alla cittadinanza per altre. MiTo passa, Milano e i suoi luoghi mai.