Gemellaggio culinario a Roma dal 5 all’11 marzo per scoprire i sapori della cucina spagnola. L’iniziativa gastronomica è ospitata dall’Hotel Melià Roma Aurelia Antica, che ha invitato per l’occasione lo chef Christian Beaulieu, in arrivo da Palma de Maiorca. Una settimana degustativa con le pietanze tipiche spagnole: dalla Paella Valenciana alla Crema Catalana con mele cotte. Per farci dare anticipazioni sull’evento, abbiamo conversato piacevolmente con Massimo Ferraiuolo, Chef del Melià Roma.
In quali vesti gastronomiche si presenterà la Spagna a questo appuntamento romano?
“La Spagna ultimamente ha avuto una evoluzione nel campo gastronomico, ma quello che si cerca di proporre ai clienti in queste occasioni è sempre una rivisitazione della tradizione gastronomica spagnola in chiave moderna”.
Ferraiuolo, quale metodo usa per proporre un viaggio di sapori gastronomici che sintetizzi i gusti di un Paese?
“Ogni domenica proponiamo ai nostri clienti un brunch tutto Spagnolo, una carrellata di piatti tipici, iniziando dai tapas alle tortilla dai fritti misti, da la paella che insieme al gazpacho sono il piatto Spagnolo più conosciuto nel mondo o il cochinillo, piccolo maialino da latte cotto allo spiedo. Senza tralasciare il pregiato jamon serrano, tagliato al coltello e servito su crostini all’aglio, o i gustosi formaggi. Penso al cabrales tipico delle Asturie, preparato mischiando tre tipi di latte, pecora, di vacca e di capra. Per finire ci sono le delizie al cucchiaio crema catalana, budino di arancia, il riso al latte e la torta di mandorla e limone”.
Come si svolgerà questa passerella di pietanze?
“Inizieremo il primo giorno con un buffet di presentazione a seguire poi con un menù servito la sera e preparato con lo chef Christian Beaulieu del Melia Palace Atenea, il quale alla fine del servizio verrà da me presentato agli ospiti, per spiegare alcuni piatti del menù”.
Che impatto ha la cucina iberica sulle scelte culinarie dei Romani?
“Essendo un popolo aperto alla conoscenza di nuovi gusti e preparazione diverse, l’impatto verso la cucina iberica e molto positivo, anche perché la loro cucina si avvicina molto al nostro modo di mangiare”.
Pensa che la città di Roma sia aperta a questi gemellaggi culinari o tende a difendere la cucina del Belpaese?
“Penso che Roma come poi tutta l’Italia sia aperta alla conoscenza e le tradizioni di altri popoli, sempre però rimanendo nelle proprie tradizioni”.
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