Dopo il successo al Festival di Sanremo, Piero Pelù annuncia l’uscita del suo nuovo album. Dal 21 febbraio Pugili Fragili, l’occasione, insieme al suo tour che inizierà a luglio, per celebrare i sui quarant’anni di musica. L’abbiamo incontrato
Da 40 anni la vita di Piero Pelù è scalfita dalla musica. Compagna di sfide, avventure, soddisfazioni e duro lavoro, la musica, ci racconta in occasione della presentazione del suo nuovo album, è il la sua ragione di esistere. Con il brano Gigante ha trionfato alla 70esima edizione di Sanremo ottenendo il quinto posto. Un successo meritato che gli ha conferito la giusta carica per l’annuncio di Pugili Fragili, disponibile su tutti i canali dal 21 febbraio.
“In fondo siamo tutti dei Pugili Fragili“. Il nuovo album di Piero Pelù
“La vita ci mette nelle condizioni di essere un po’ tutti dei Pugili Fragili: lottiamo per poi cadere e per rialzarci ancora. Un circolo di vittorie e sconfitte che ci portiamo dentro, una battaglia che ci rende vivi. Bisogna essere pronti a cambiare, ad attaccare e a subire“. Il disco nasce da qui e inaugura un nuovo Piero Pelù che si definisce un cavalcatore di mostri.
Un progresso artistico è da subito evidenziato dalla copertina dell’album in cui l’artista, con le squame, è in preda a un mutamento di pelle e quindi, metaforicamente, di personalità. Animato dalla voglia di trasmettere la sua energia, in questo progetto accoglie più generi musicali. L’effetto è però quello di un’eterogeneità ben costruita, un caos sensato, moderato. “In questo album c’è tutta la mia incoscienza accompagnata dalla mia progettualità. Io vado avanti con questa contraddizione continua, sono un’istintivo eppure al tempo stesso razionalizzo tanto quello che faccio”.
Melodie e atmosfere rock si fondono con il blues, ma anche con metal, punk, grunge, gospel ed elettronica. Un album, dunque, complesso, che non ha paura di oltrepassare le convenzioni. “Io sono uno scavalcatore di muri, questo è un album che ha abbattuto molte barriere, non è un caso che ci siano così tanti generi musicali all’interno. Spero che si senta, però, questa idea di omogeneità. Oggi poi viviamo in una piccola Babele sociale e musicale e ne è stato prova anche il Sanremo che Amadeus ha messo in piedi. Ha dato un bellissimo ventaglio di tutti i generi musicali che ci sono oggi in Italia.”
Musica come mezzo di denuncia
Oltre all’inedito Gigante, che ha fatto aggiudicare a Piero Pelù il quinto posto sulla classifica dell’Ariston, sono molti i brani confluiti nel nuovo disco. La musica è prima di tutto un mezzo di espressione e questo appare evidente alla lettura dei testi di queste canzoni.
Il brano Picnic all’Inferno, ad esempio, è un particolare duetto con Greta Thunberg che testimonia l’impegno decennale di Pelù per l’ambiente. “L’uomo è l’animale più feroce sulla terra, siamo sempre in guerra contro l’indifferenza”. Bisogna parlare dei problemi ambientali anche con le canzoni e insegnare che chi rispetta l’ambiente è rivoluzionario. Questo disco, infine, combatte un’altra battaglia, quella contro la violenza sulle donne. Con la canzone Nata Libera, Piero Pelù tratta questo tema di grande attualità, si rivolge agli uomini, invita al rispetto.