Dj Albertino
Cari amici, buongiorno. Il personaggio che oggi si trova sul mio divano non occupa molto spazio: è un mini deejay per quanto riguarda la statura, ma un “grande” dal punto di vista professionale ed umano… ve ne renderete conto anche voi.
Nome, professione ed età… tanto per incominciare
Alberto Di Molfetta, alias “Albertino”, professione dj da ormai 25 anni.
“Albertino”… per la statura o cosa
E’ un soprannome che mi hanno dato quando ero adolescente ed incominciavo a suonare i piatti in discoteca o nelle feste con gli amici; è rimasto quando poi si è trattato di scegliere un nome artistico per incominciare la bella avventura della radio, d’altronde “Di Molfetta” suonava molto male!
Ma il dj lo fai in discoteca o in radio?
Tutt’e due. Sia in radio che nei locali. Sono 2 cose che appassionano in modo diverso: in discoteca posso dare spazio alla mia creatività, in radio è affascinante dialogare e conoscere persone, sapere cosa pensano. l’intimità della postazione radiofonica, poi, mi permette di non svelare mai me stesso fino in fondo, di conservare una mia privacy, ma nello stesso tempo mi mette molto in intimità con chi sta conversando con me… è un’esperienza molto coinvolgente.
Albertino sta senz’altro in mezzo ai giovani, nei locali e in una radio che è nata e continua ad essere molto in voga. Come si sta in mezzo ai giovani?
Ci si sente giovani, prima di tutto, e questo non guasta. Io sono cosciente della mia età matura e della responsabilità che ho nei confronti delle giovani generazioni che mi stanno ad ascoltare il pomeriggio in radio. Non sembra ma alla fine sono un personaggio noto e pubblico. Il rischio che qualcuno ti emuli o comunque cerchi un confronto o una conferma nelle parole che dici esiste, ed anche non poco… mi sento molto responsabile.
Li trova cambiati?
Mi trovo cambiato io! Per cui mi interessa meno “conquistare” i giovani: provo più interesse per dare gioia e spunti di confronto e riflessione a chiunque mi ascolti, giovane o meno giovane.
Se Albertino fosse assessore al tempo libero, cosa farebbe a Milano?
E’ difficile rispondere ad una domanda del genere. Ti posso dire che non sono soddisfatto di Milano per lo smog, il modo di vivere così freneticamente, il fatto che manchino spazi verdi, per questo non si vive bene a Milano. Ed a lungo andare ci stiamo ingrigendo anche noi… c’è molto meno spirito di aggregazione che in altre città d’Italia. I ragazzi per uscire la sera devono chiamare al telefono mezzo mondo, altrimenti hanno paura a mettere piede fuori per incontrare e conoscere gente!
Rimaniamo nei progetti e nelle domande del “se” (mi piace stuzzicare questo dj con domande serie). Cosa pensi dei provvedimenti presi contro il fumo e quelli che verranno contro l’alcol… ma non ci si può più divertire?
Sono estremamente favorevole alla campagna contro il fumo sostenuta dal Ministro Sirchia. Vedo che i fumatori stanno diminuendo e nei locali si sta meglio; tutte le disposizioni che danno una mano a giovani e meno giovani a migliorarsi e a non rischiare inutilmente la loro pelle vanno accolte con fiducia… dobbiamo solo sostenere campagne mirate e non sparare nel mucchio!
Ultima domanda (altrimenti lo spremo come un limone…)! Come riesce un deejay a conciliare vita personale e lavoro, giorno e notte?
E’ la cosa che mi pesa di più avendo una moglie e due figlie. Però basta trovare il tempo per tutte le cose. Se sei responsabile, trovi tempo per fare tutto… basta darsi le priorità. Certo le mie figlie vedono spesso la domenica mattina o il sabato il papà un po’ “rinco” per casa, perché il lavoro è lavoro, ma il tempo per loro lo trovo sempre e cerco di esserci il più possibile!
Grazie Alberto… è stato un vero piacere conoscerti.