World Press Photo, uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo, dal 6 al 28 maggio abita la Galleria Carla Sozzani ed è un’occasione unica per rivivere le immagini che hanno accompagnato e raccontato gli avvenimenti dell’ultimo anno sui giornali.
Le foto dei 63 premiati di 25 paesi diversi sono il risultato di una lunga e difficile selezione tra 83044 foto. Uno sguardo fugace tra le foto della prima parete e le urla provenienti dalle immagini graffiano l’anima; l’incantevole bellezza di bianco ghiaccio spezzata dal sangue rosso di un orso polare e la mano di un uomo che stringe la proboscide di un elefante dello Skri Lanka in estinzione sotterrano e scuotono le viscere.
Gli occhi volano sui fotogrammi passati tante volte sugli schermi della tv e che qui sono fermi e consentono di tornare riflettendo lo sguardo, soffermando la mente. Brevi didascalie nascoste sotto le foto ribaltano e confermano le immagini di ballerine che si allenano alla sbarra e di un laboratorio cinese che riproduce copie di quadri di Van Gogh.
Ogni immagine immortala una storia e un momento storico: il mondo nel 2005. Attentati e violenza, Katrina e le fiamme e, infine, il silenzio della morte in un cartone o dentro una piccola veste bianca: crude e dirette, taglienti ed istintive, ma sempre piene di voci sussurrate, di colori luminosi, di suoni muti.
I pipistrelli, la virata in piscina, gli occhi di preghiere in lacrime per la morte del Papa sono gli accostamenti del 2005: tumulto di emozioni fotografiche che si tingono di abbracci di vittorie sportive e di immobili guardie cinesi sul confine.
Una manina che copre la bocca di una mamma nigeriana è la foto dell’anno 2005: “Contiene tutto:” dice il presidente della giuria J. Colton ” bellezza, orrore e disperazione. E’ semplice, elegante ed emozionante”.
Comments are closed.